IL RACCONTO DEL QUINTO E PENULTIMO ROUND DEL TROFEO ITALIANO AMATORI AL MUGELLO
Le gare vanno a Zappon (600 Base) – Fortunati (600 Avanzata) – Zinni (600 Pro)
Mattioli (1000 Base A) – Zattara (1000 Base B) – Catelani (1000 Avanzata) – Marino (1000 Pro)
Zinni (600 Pro) e Mattioli (1000 Base) si aggiungono a Fortunati e vincono in anticipo il titolo
Alla fine la tanto temuta perturbazione che avrebbe dovuto complicare notevolmente la vita ai piloti del Trofeo Italiano Amatori, impegnati nel quinto e penultimo round del Mugello, non ha creato poi grossi problemi, infatti si è limitata a disturbare la parte finale del secondo turno delle qualifiche del sabato alla classe 1000 Base e le prime due gare della domenica, ovvero quelle della 600 Pro/Ava e della 1000 Pro. Queste infatti, pur svoltesi in assenza di pioggia, ma con la pista ancora bagnata, hanno costretto la direzione gara ad esporre il cartello “wet race” lasciando i piloti con il dubbio su quali pneumatici scegliere. Così se per la 600 quasi tutti hanno scelto gli scolpiti, non altrettanto hanno fatto quelli della 1000 visto che la pista si stava rapidamente asciugando e alla fine chi ha optato per le slick l’ha indovinata.
Detto del meteo veniamo a quanto successo in pista con le vittorie di giornata andate a Mirko Zappon (Honda) 600 Base, Christian Fortunati (Honda) 600 Avanzata, Daniele Zinni (Yamaha) 600 Pro, Tiziano Mattioli (BMW) 1000 Base A, Stefano Zattara (Yamaha) 1000 Base B, Luca Catelani (BMW) 1000 Avanzata e Filippo Marino (Kawasaki) 1000 Pro.
A seguito di questi risultati anche Zinni e Mattioli, vanno ad aggiungersi a Fortunati, conquistando in anticipo il titolo 2018. Tutto rinviato invece per le altre tre categorie che sono apertissime, in particolare la 1000 Pro, dove Alessandro Rossi, a seguito della scivolata ha perso l’occasione di chiudere anzitempo i giochi e ora si ritrova ad affrontare la gara decisiva con lo scatenato Pinna indietro solo di una manciata di punti e oltretutto favorito anche dal gioco degli scarti.
Classe 600 Base
Gara bella e combattuta con un colpo di scena, la caduta a metà corsa del leader del campionato Mauro Cocchi (Yamaha) che riapre totalmente i giochi in classifica generale e un arrivo allo sprint, dove Mirko Zappon (Honda) ha avuto la meglio su Davide De Padre (Triumph) per due centesimi, protagonista quest’ultimo, dei due terzi di gara finali, dopo una brutta partenza. Infatti allo starter Zappon, secondo crono in qualifica, brucia il poleman De Padre che immediatamente perde altre posizioni, tanto da chiudere il primo passaggio in quinta posizione e già attardato di un paio di secondi. In testa alla gara il venticinquenne veneto Zappon prova ad allungare ma alle sue spalle si incollano subito Federico Luigi Murano (Yamaha), partito dalla sesta piazza, il capoclassifica del torneo Mauro Cocchi e la wild card Fabio Zamboni che però dopo l’ottimo inizio perde terreno tanto da terminare ottavo.
Zappon tenta l’allungo ma gli inseguitori non mollano in particolare Cocchi, Murano e dal terzo giro anche De Padre, mentre gli altri cominciano a pagare pegno al forsennato ritmo imposto dai battistrada, ad esclusione di Nicola Crestanini e dell’altra wild card Marco Sartorato, entrambi su Yamaha, che pur attardati riescono a contenere il distacco dai fuggitivi.
La svolta della corsa poco dopo il giro di boa di metà gara, quando all’uscita della “Bucine” Cocchi, subito dopo aver realizzato il giro veloce, va lungo sulla ghiaia non riesce a controllare la moto e cade uscendo definitivamente di scena. A questo punto gioco facile per Zappon, ma come detto De Padre è scatenato e inizia un duello con il vicentino che terminerà solo sotto la bandiera a scacchi. Lotta serrata anche per l’ultimo gradino del podio fra Crestanini, Murano e Sartorato, ma questa sfida si chiuderà a poche curve dalla fine a seguito della caduta del triestino che così lascia via libera a Crestanini che va a completare il podio e a Sartorato quarto che precede la wild card Federico Vinciguerra (Yahamaha).
Da segnalare l’ottima prova di Alessandro Lecce (Honda), risalito dalla diciottesima alla sesta posizione e di Peter Gross (Yamaha) passato dalla quindicesima in griglia alla settima sul traguardo. Ottavo, come già detto, ha chiuso Zamboni che ha regolato Federico Mascetti e Davide Giostra.
Felicissimo Zappon per come è andato l’intero week end anche se dispiaciuto per Cocchi, “ma così sono le gare” ha commentato salendo sul podio.
Classifica generale: Zappon 1020, Cocchi 1050, Crestanini 730.
Classe 600 Pro/Avanzata
Questa classe che ha inaugurato la giornata di gare degli Amatori, è stata l’unica che ha visto quasi tutti i piloti partire con le gomme da bagnato ed inoltre la corsa è stata ridotta a otto giri, dei dieci in programma, su decisione della direzione gara a causa delle precedenti condizioni meteo.
Allo starter parte bene Mattia Scagliarini (Kawasaki) che brucia di un soffio il poleman Daniele Zinni (Yamaha) poi a seguire Giuliano Aimar (Yamaha), Marcello Vincenzi (Honda) e Marco D’Ettorre (Yamaha). Mentre arretra subito, fino a transitare quindicesimo al primo passaggio la wild card Giacomo Luminari (MV Agusta) uno dei pochi ad aver azzardato le slick, scelta che però nel finale lo pagherà.
Al secondo giro il pilota di Atesssa va in testa e non mollerà più la posizione fino il traguardo, alle sue spalle è soprattutto Scagliarini che cercherà in tutti i modi di non perdere terreno, mentre giro dopo giro arretrano Aimar, D’Ettorre e Vincenzi che farà una gara ad elastico, con importanti recuperi ed altrettanti arretramenti.
Ci si appresta al finale e improvvisamente grazie all’asciugarsi della pista Luminari stacca giri da paura e in breve avvicina il gruppetto in lotta per il terzo gradino del podio, visto che i primi due sono ormai saldamente in mano al battistrada Zinni e al bolognese Scagliarini che chiuderanno nell’ordine, con il primo che si aggiudica matematicamente il titolo 2018 e il secondo felicissimo per il miglior risultato stagionale, dopo tre gare saltate per motivi di studio, abita infatti in Giappone, dove si è trasferito per imparare il giapponese e inserirsi in aziende motociclistiche del sol levante.
L’ultimo giro vede una serrata lotta per il terzo posto, con Luminari che riesce in sola mezza pista, a recuperare tre secondi e a bruciare sul traguardo per soli settanta millesimi un esterrefatto Vincenzi che non si era accorto del veemente ritorno del pilota del Fastbikers, quinto termina Aimar.
Sesto chiude un’altra wild card, Luca Bertoldo che sul traguardo ha la meglio su D’Ettore e il sempre più concreto Christian Fortunati (Honda). Il trentottenne piacentino risulta infatti il primo della classe Avanzata, categoria che ha dominato vincendo il titolo con due prove d’anticipo. Nona piazza per l’umbro Guido Ticini partito quindicesimo che di tre decimi ha regolato Nicola Coccia entrambi su Yamaha.
Come noto in questa gara corrono insieme sia la classe Pro che la Avanzata e già detto del dominatore Fortunati, vanno ricordati gli altri saliti sul podio che poi hanno rispecchiato i valori di tutto il torneo. Secondo infatti, è arrivato il piemontese di Verbania Riccardo Picciuto (Yamaha) che di soli diciannove millesimi l’ha spuntata sull’abruzzese Nicola Gianico, che con i suoi sedici anni è il più giovane pilota di tutto il Trofeo Italiano Amatori.
ClASSIFICA GENERALE PRO: Zinni 1250, Vincenzi 970, D’Ettore 690.
CLASSIFICA GENERALE AVANZATA: Fortunati 1250, Gianico 870, Picciuto 840.
Classe 1000 Base
Grazie alla terza vittoria consecutiva, lo spoletino trentasettenne Tiziano Mattioli (BMW) conquista con una gara d’anticipo il titolo della 1000 Base e porta a casa il primo trofeo importante della carriera, dopo tre anni di gare. Una grande soddisfazione perché come ha dichiarato “faccio tutto in casa, nessuno mi assiste se non il mio piccolo team familiare guidato dalla compagna Moira, alla quale dedico la vittoria”.
Allo spegnersi del semaforo Mattioli che aveva il secondo crono, è il più lesto e prende subito in mano il comando delle operazioni, alle spalle si insedia il romano Christian Lauretti (BMW), mentre fallisce totalmente lo starter il poleman Antonio Reitano (Yamaha) che perde diverse posizioni, eccellente invece lo stacco di Francesco Bernoni (Yamaha) che ne guadagna ben quattro con Vittorio Carminati (Ducati) che mantiene quella di partenza.
Il primo passaggio si chiude con Mattioli davanti a Lauretti, poi nell’ordine Carminati, il sorprendente Bernoni e Tibo Santin che sì è inserito fra i migliori, ma nei giri successivi perderà terreno fino a terminare undicesimo.
Al secondo giro una scivolata mette fine alla corsa di Carminati che abbandona la terza piazza a favore Bernoni, al passaggio successivo Lauretti va in testa ma l’umbro non molla e si mantiene sempre in scia pronto a tornare a guidare le danze alla prima occasione. La coppia di testa prosegue praticamente appaiata, mentre alle loro spalle gli inseguitori cominciano a sgranarsi e altri si riportano nelle posizioni che contano fra questi Daniele Caggiano (BMW), Alessandro De Noni (BMW) e la wild card Emitjion Ceci (Kawasaki).
Dietro alla coppia di testa si forma quindi un gruppetto che si darà a lungo battaglia per il terzo gradino del podio.
Ci si appresta al finale con Mattioli che a metà del penultimo giro torna al comando e in più occasioni tenta l’allungo, ma Lauretti non molla un centimetro, intanto Caggiano abbandona il gruppo degli inseguitori e prova a sfruttare la bagarre della coppia di testa per recuperare e partecipare alla volata finale, ma la cosa non riesce e quindi si accontenta del terzo posto.
Mattioli consapevole che il punteggio pieno gli da il titolo in anticipo, nel finale chiude tutte le porte e va a vincere con Lauretti a otto decimi.
Fuori dal podio terminano nell’ordine Ceci, De Momi, Reitano, Bernoni, Portesi, Verona e Scarpa, bravo a recuperare ben otto posizioni rispetto alla griglia.
Questa classe è affollatissima, anche in questa circostanza sono stati una sessantina i concorrenti e quindi si è resa necessaria, come nelle altre prove, la finale B che ha visto il dominio dell’altoatesino Stefano Zattara (Yahama) che partito in testa con il secondo crono, non ha più mollato fino la bandiera a scacchi dove, di oltre dieci secondi, ha preceduto il sardo Diego Dessi (Yamaha) e il poleman Luca Marlia (Aprilia).
CLASSIFICA: Mattioli 1080, Lauretti 730, Reitano 640.
Classe 1000 Avanzata
E’ stata questa la gara delle wild card che alla fine hanno conquistato i primi due gradini del podio con il cinquantenne pavese Luca Catelani (BMW), alla prima gara della vita, che di soli 86 millesimi ha preceduto il ventisettenne di Reggio Emilia Alex Campani (Yamaha) alla seconda gara assoluta.
Essendo i primi due wild card e quindi piloti che non prendono punti, ai fini del campionato il primo è risultato il riminese Roberto Bernardi (BMW) terzo in gara a tre secondi dal vincitore.
Al via, fulminea partenza di Bernardi che aveva il terzo tempo in prova, con il bolognese Massimo Dovesi (Ducati) e la wild card Luca Malfatto (Yamaha) immediatamente in scia, poi il leader del torneo Manuel de Vecchi (Kawasaki) e Cristiano Franchi (BMW).
In quest’ordine il quintetto chiude il primo passaggio, ma al giro successivo il colpo di scena che decide la corsa e forse anche il campionato, con Dovesi e De Vecchi che entrano in contatto ed entrambi cadono, fortunatamente senza conseguenze. La cosa ovviamente favorisce Bernardi che allunga portando a tre secondi il vantaggio su Franchi e Campani che per la prima volta si affaccia fra i primi, al passaggio successivo l’emiliano è su Bernardi, mentre alle spalle arriva come un fulmine anche Catelani, partito quindicesimo e che, in un sol boccone si sbarazza di Franchi e Malfatto.
Bernardi per un paio di giri prova a resistere alle scatenate wild card, ma poi in rapida sequenza viene superato prima da Catelani che va in testa e poi da Campani. Il nuovo leader del torneo, dopo l’uscita di scena di De Vecchi, tenta di riconquistare la testa della gara, ma presi un paio di rischi, giunge a più miti consigli, visto che comunque ai fini del campionato ottiene sempre il massimo punteggio, cosi si mette a seguire a distanza la bagarre finale fra Catelani e Campani che iniziano praticamente appaiati l’ultimo giro.
Un finale da cardiopalma fatto di continui sorpassi e controsorpassi fino a quello finale sulla linea del traguardo che da, al cinquantenne lombardo, una vittoria incredibile. “ero convinto – dichiarerà al podio- che davanti a noi ci fossero altri piloti, solo dopo l’arrivo ho realizzato di aver vinto”. Bernardi chiude terzo nonostante i problemi finali con le gomme “ho rischiato più volte di cadere, ma alla fine questo risultato mi da un discreto vantaggio da amministrare nell’ultima gara”. Quarto giunge ancora una wild card, Settimio Casamatta (Yamaha) che ha preceduto Franchi e Malfatto. Settimo un raggiante Dante Del Vecchio (BMW) poi nei dieci anche Giampiero Scopetani (Aprilia), Gionata Fabbri (Kawasaki) e Gabriele Rossi (Yamaha) che partito diciannovesimo è stato protagonista di una bella rimonta.
CLASSIFICA: Bernardi 810, De Vecchi 650, Scopetani 650.
Classe 1000 PRO
Questa è stata l’unica gara a svolgersi su soli sette giri, infatti alla riduzione di due passaggi a seguito della pista ancora bagnata, ma in rapida asciugatura, si è aggiunto un terzo per problemi allo starter di alcuni concorrenti che ha richiesto un nuovo giro di allineamento.
Con la pista ancora chiazzata di umido, la direzione gara ha esposto il cartello di “wet race” ma diversi piloti hanno comunque scelto le gomme da asciutto, scelta che, con il senno di poi, nel finale ha pagato.
Allo schieramento in griglia ci sono diverse caselle vuote, probabilmente alcuni piloti, visto le pessime condizioni meteo della primissima mattinata hanno deciso di non correre, fra questi anche Tiziano Traini (BMW) che aveva il quinto tempo di qualifica.
Dopo le lungaggini descritte per lo schieramento, finalmente si parte e subito il marchigiano e capoclassifica Alessandro Rossi (Yamaha) fulmina con una partenza eccezionale il poleman Libero Peppino Cirotto (BMW), seguito dall’altro sardo Tommaso Pinna (Yamaha). Dietro il terzetto prendono posizione Fabio Gaspari (BMW), la wild card Filippo Marino e Davide Longhi, entrambi in sella alla “verdona”.
Al secondo passaggio Pinna supera Rossi e i due iniziano a prendere margine, ma nel tentativo di recuperare la posizione, Rossi cade, mandando alle ortiche la possibilità di chiudere anzitempo il campionato e ansi, consentendo a Pinna che alla fine otterrà il massimo punteggio, di avvicinarlo notevolmente in classifica generale.
Fuori Rossi, Pinna prova ad allungare, ma Marino che nel frattempo ha ottenuto la seconda posizione non molla, ansi giro dopo giro si fa sempre più minaccioso fino che, esattamente al penultimo dei sette giri ai quali è stata ridotta la corsa, passa a condurre.
Pinna prova a ritornare al comando ma il battistrada riesce a controllare il rivale e alla fine solo mezzo secondo separerà i due. Il podio è completato da Cirotto, alla migliore prestazione stagionale che in una volata da brividi regola di un soffio Fabio Gaspari. Quinto Alessandro Baschieri (Yamaha) partito dodicesimo, nella top ten anche Davide Longi (Kawasaki), Giorgio Cannone (Yamaha), Daniele Tuzzi (Suzuki) anch’egli partito oltre la ventesima posizione, Thomas Mattioli (BMW) e Nicola Quinzanini (Yamaha) altro protagonista di una bella rimonta dopo la diciassettesima posizione di partenza.
CLASSIFICA: Rossi 1030, Pinna 989, Cirotto 760.
Il Trofeo Italiano Amatori si concluderà con l’assegnazione dei tre titoli mancati il prossimo 14 ottobre a Misano.
Ufficio Stampa
28 Agosto 2018
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