Superate, con conseguenze praticamente irrilevanti, le due bufere di vento e pioggia che, sempre nella pausa meridiana di venerdì e sabato, hanno fortunatamente solo lambito l’area, la quarta prova del Trofeo Italiano Amatori 2023 è andata in scena domenica 23 luglio, al Cremona Circuit, in una domenica assolata, con temperature costantemente oltre i 30°.
In generale, i piloti hanno saputo reagire molto bene sotto il profilo fisico e mentale alle condizioni climatiche, regalando sei gare spettacolari ed emozionanti che, in qualche caso, hanno anche riservato copioni dall’andamento molto incerto.
E’ doveroso un riconoscimento ai preparatori, ai tecnici, ai meccanici (che, nel campionato riservato ai non-professionisti, sono spesso gli stessi conduttori), per aver saputo far fronte alla eccezionale calura, intervenendo sapientemente sulle moto.
Il merito del bilancio ampiamente positivo delle competizioni va infine suddiviso con la monogomma Metzeler Racetec RR che, anche in una situazione-limite, si è confermata performante e affidabile.
In questo senso è illuminante anche il bollettino del servizio sanitario, rimasto praticamente inattivo.
I vincitori sono risultati il trentino Manuel Albertini (Kawasaki), che ha fatto sua la gara della 600 Base, imponendosi anche tra i piloti del raggruppamento Rookie; lo svizzero Yann Damond (Yamaha), secondo assoluto alle spalle di Albertini, che ha svettato tra gli iscritti alla 600 Base; il bergamasco Gianluigi Rizzo (Yamaha) nella 600 Pro; il padovano Massimiliano Fenu (Yamaha) 600 Avanzata, raggruppamento inserito nella stessa griglia; il pugliese Michele Ruben Ortuso (Ducati) nella 1000 Base; il piacentino Christian Fortunati (Honda), nella 1000 Avanzata; il bergamasco Fabio Donesana (Aprilia), iscritto come wild card alla RR Cup; il milanese Alberto Vitellaro (BMW), wild card, nel Rookie Challenge 1000 Pro e il piemontese Cristiano Giussani (Ducati) nel Rookie Challenge 1000 non-Pro, raggruppamento facente parte della stessa griglia.
In estrema sintesi si potrebbe dire che a Cremona è stata rappresentata la “maledizione” della pole position. Su sei piloti che nelle qualificazioni avevano stabilito il miglior tempo (Lorenzo Dalle Crode, Kawasaki, 600 Base, 1’39”2; Thomas Gibertoni, Kawasaki, 600 Pro, 1’36”5; Alessandro Caldana, BMW, 1000 Base, 1’37”5; Stefano Zago, BMW, 1000 Avanzata, 1’36”6; Fabio Donesana, Aprilia, RR Cup, 1’33”8; Diego Vitellaro, BMW, Rookie Challenge 1000, 1’37”7), solo uno, il trentasettenne bergamasco Donesana, rientrante e qui iscritto come wild card, si è imposto anche in gara. Tutti gli altri, per motivi diversi, non sono riusciti a ripetersi sotto la bandiera, pur risultando in qualche modo protagonisti.
CLASSE 600 BASE – ROOKIE CHALLENGE 600
Manuel Albertini
A Cremona “si allineano i pianeti” ed è un Rookie, il trentacinquenne trentino Manuel Albertini (Kawasaki), ad imporsi meritatamente su tutti. Dopo l’ingresso nel Team Nova Moto del pilota-meccanico Domenico Savarese, a sua volta ottimo quarto a Cremona, su Honda, Albertini era riuscito finalmente a mostrare il suo valore. Il successo in terra lombarda ne certifica definitivamente le grandi qualità e lo proietta come grande favorito per la conquista del titolo della Rookie. Sul podio dell’assoluta salgono idealmente il giovanissimo svizzero Yann Damond (Yamaha), 19 anni, che si sta facendo molto apprezzare, anche come persona, e il cinquantunenne bresciano Cristian Bonera (Kawasaki), iscritto come wild, al rientro dopo un brutto incidente patito nel 2021 a Misano, che segna anche il giro più veloce in 1’40”2; emozionatissimo, dal podio Bonera (che è solo omonimo del vice-campione del mondo, con la MV) ha rivolto un ringraziamento alla famiglia e al team K5. Il film della gara propone emozioni a raffica, con le scivolate che mettono via via fuori causa il poleman Dalle Crode e altri protagonisti come Strumendo (Yamaha) e Nicoli. Dalle Crode riparte ed è autore di un’efficacissima rimonta che gli vale un prezioso settimo posto. Ma a dirigere l’orchestra, nella città di Stradivari, è Albertini che comanda con autorevolezza e sicurezza le operazioni, tenendo sempre a distanza il pur insidioso Damon. Le classifiche avulse vedono il giovane driver di Losanna, al secondo anno con gli Amatori, precedere Bonera e Savarese, mentre nella Rookie Albertini mette dietro di sé Alex Pirelli e Andrea Galimberti.
Yann Damon
CLASSE 600 PRO
Gianluigi Rizzo
La tifoseria più numerosa e rumorosa (in una giornata che vede comunque la tribuna coperta di Cremona costantemente affollata) è sicuramente quella di Gianluigi “Gigio” Rizzo (Yamaha) che ripaga tanto affetto conquistando una squillante vittoria, terza consecutiva dopo la doppietta del Mugello. Il bergamasco, che passa così al comando della classifica generale, ottiene il massimo da quella che, con sincerità, definisce la sua pista di riferimento per gli allenamenti. Il duello con il poleman Gibertoni, che lo segue come un’ombra per tutti e undici i giri, è ad altissima tensione, con distacchi ridotti a pochi decimi. Ma il modenese non sferra mai un attacco vero e proprio e nel finale preferisce accontentarsi, per portare finalmente a termine una gara. D’altra parte l’azione di Rizzo è così decisa da lasciare ben pochi margini a qualsiasi avversario; suo anche il giro più veloce in 1’37”1. Quasi eroica la prova del terzo classificato, il marchigiano Davide Giostra (Yamaha), che nella notte viene colpito da un violento attacco virale ed è costretto a ricorrere ad una massiccia idratazione per poter prendere il via. Il giovane pilota del Sisma Racing attinge ad ogni stilla di energia (alla fine sarà visibilmente esausto) ma porta a casa un terzo posto importante nella lotta per il titolo; Davide dedica il piazzamento al nonno Dante, ricoverato in ospedale. Il confronto della 600 Avanzata, inserita nella stessa griglia, propone un vecchio ma sempre stimolante leitmotiv, e cioè l’infinito duello tra Massimiliano Fenu e Mirco Sadler, già amici-rivali (e in lotta per il titolo), nella 600 Base. A prevalere è il padovano, anche a causa di una perdita di aderenza che proprio all’ultimo giro fa rischiare al trentino una caduta; ma Fenu, oltre ad ammettere sportivamente di non essere mai riuscito a staccare il rivale, ricorda anche che è stato proprio Sadler a convincerlo a schierarsi al via di questa stagione. Il terzo della Avanzata è Roberto Torretta (Yamaha).
Massimiliano Fenu e Mirco Sadler
CLASSE 1000 BASE
Michele Ruben Ortuso
Il primo colpo di scena della 1000 Base si verifica sulla griglia di partenza, quando il poleman Alessandro Caldana, Carabiniere paracadutista di 31 anni, nato a Milano ma ormai trapiantato a Livorno, accusa un problema elettrico che provoca lo spegnimento della sua moto. Il pilota, al primo anno di gare, è dunque costretto a partire dalla pit lane, si avvia come una furia in fondo al gruppo e rimonta posizioni su posizioni per 8 giri fino a che non gli si chiude l’anteriore e finisce nella ghiaia. Sale così in cattedra il trentatreenne imprenditore di Apicena (FG) Michele Ruben Ortuso che è assistito da una vecchia conoscenza del trofeo, l’altro pugliese Vincenzo Ostuni, campione della 600 Pro nel 2019 e vice l’anno successivo. Ortuso, anch’egli al primo anno di gare, deve guardarsi da due avversari molto insidiosi, prima lo svizzero Eduard Prenrecaj (Yamaha), che poi racconterà di aver sofferto molto il caldo, poi il lecchese Luca Marco Agostini; il due pressano molto da vicino il battistrada, Agostini, alla prima gara con la 1000 a Cremona, dirà poi di aver creduto nella possibilità di imporsi, anche in virtù di un veloce sorpasso e controsorpasso portato e subito: lo sprint finale premia il debuttante pugliese e tutti sembrano alla fine soddisfatti del risultato. Da parte sua Ortuso firma anche il giro più veloce, in 1’37”6, e, dopo aver raccontato di aver subito un piccolo calo nelle ultime battute, definisce “un sogno” questo risultato. Anche in ragione dei distacchi tra i primi molto contenuti, la gara va in archivio come la più spettacolare della giornata.
CLASSE 1000 AVANZATA
Christian Fortunati
La scherzosa (ma implacabile) “maledizione del poleman” colpisce, nella 1000 Avanzata, il quarantacinquenne ferrarese Stefano Zago (BMW), tornato in pista solo a fine aprile per riprendersi da un infortunio patito a Rijeka, durante una sessione di test invernali. In pochi secondi Zago prima accusa, in griglia, lo spegnimento della moto, poi riesce a riavviarla ma probabilmente per la foga e la tensione, gli si spegne di nuovo e quando riesce finalmente a partire è inesorabilmente in fondo al gruppone. Così il pilota della 56 Corse si impegna in una rimonta forsennata, effettuando sorpassi, anche doppi, in ogni tratto del bel tracciato cremonese, che gli vale un incredibile terzo posto finale ed anche il giro più veloce in 1’35”6, un secondo in meno della sua stessa pole. Intanto in testa si è installato Cristian Fortunati (Honda) che ingaggia un prolungato confronto con la wild card Michele De Agostini (Honda). Il duello è un po’ ad elastico, l’inseguitore si avvicina anche al battistrada, che poi però riconquista margine. Fortunati, piacentino, 43 anni a breve, nella vita executive designer di grandi facciate di edifici, già protagonista della 600 (campione 2018) e leader della generale, già dal sabato aveva raccontato di aver sofferto molto il caldo; in gara, nonostante la grande fatica fisica, le cose sono andate meglio del previsto, e ha potuto anche allungare quando De Agostini gli si è avvicinato. Come sempre la 1000 Avanzata offre un grandissimo spettacolo, con il gruppone compatto che lotta per le posizioni a ridosso dei primi. Ad animarlo, a Cremona, sono stati soprattutto Bryan Ferri, Fabrizio Brandoli, Carlo Carminati e Gabriele Rossi, oltre al rimontante Zago ed a Dimitri Tempesti, Massimiliano Valesi e Manuel Bizzocchi. “La bagarre ha reso più difficoltosi i sorpassi” ha detto poi il marchigiano Rossi, che continua a mettere fieno in cascina in ottica-campionato.
RR CUP
Fabio Donesana
Quella della RR Cup è l’unica gara degli Amatori ad aver visto sventolare la bandiera rossa ma solo per la necessità di risistemare la pista dopo una serie di scivolate, fortunatamente tutte incruente; a non riprendere il via sono comunque Pilla, Sebenico e Torrents. La prima frazione, prima dell’interruzione, aveva visto disputarsi 4 giri, all’insegna della lotta tra Lazzaro Valsecchi (Yamaha) e il poleman Donesana (Aprilia), partito male. Dopo il quick restart, la direzione gara ha assegnato 8 giri, quindi una percorrenza molto vicina a quella originaria (11). E così, mentre Valsecchi è uscito praticamente subito di scena, per una scivolata al secondo giro, Donesana ha potuto dispiegare tutta la sua efficacissima azione, dominando la gara (suo il giro più veloce, in 1’34”2). Per il trentasettenne bergamasco, al rientro dopo un inverno reso molto difficile da problemi di salute, la vittoria è stata la ricompensa dopo tanti sacrifici e preoccupazioni e potrebbe schiudergli, a lui, già protagonista in passato del Trofeo Amatori, la partecipazione ad altre gare della stagione. Il confronto ha avuto anche altri brillanti protagonisti, primo tra tutti il sardo Libero Peppino Cirotto, che, forte di una Honda veramente molto veloce, ha tenuto bene a bada l’inseguitore Alex Bescotti (Honda). Per Cirotto 250 punti tondi che fanno molto bene alla sua già positiva classifica, visto anche il week end non proprio favorevole in cui sono incappati Thomas Crosato (Yamaha), caduto rovinosamente nelle prove, demolendo la propria moto, e comunque settimo al traguardo, e Cristian Micochero (Yamaha), sesto sotto la bandiera a scacchi. Il quarantasettenne meccanico bresciano Bescotti festeggia il primo podio della sua carriera, con gli affezionati amici del Moto Club BS Corse (“sono stati loro a darmi la carica dopo l’interruzione, che è sempre un’incognita”) e con il papà Gianpietro, da 52 anni meccanico di moto: insieme portano avanti l’officina Racing Bike. Chi è invece ha dimostrato di essere capace di vivere al di sopra dei problemi è stato il sempre più sorprendente senese Federico Sonnini (BMW): dopo aver rotto il motore in prova, è partito comunque con il terzo tempo, poi dopo tre giri è scivolato, sempre riportare conseguenze né a sé né alla moto; la bandiera rossa lo ha messo in condizione di ripartire, il papà Fabrizio e gli uomini di Passione Moto hanno lavorato come forsennati nei pochi minuti disponibili per rimettere al meglio la BMW scivolata, e Federico li ha ripagati con un fantastico quarto posto, conquistato dal fondo del gruppo a cui era stato relegato dalla rielaborazione della griglia di partenza. Il Trofeo Italiano Amatori è ricchissimo, più di quanto si creda, di imprese del genere.
ROOKIE CHALLENGE 1000 – 1000 PRO
Alberto Vitellaro
Anche in questo caso la prima notizia riguarda il poleman, Diego Vitellaro (BMW), wild card, che cade al primo giro ed esce di scena. La gara passa così nelle mani del papà Alberto Vitellaro (BMW), pilota di grande esperienza, anch’egli iscritto come wild card. Vitellaro senior prende il comando delle operazioni ma deve vedersela con il motivatissimo Erik Bruno (Ducati), altra wild card, che, dopo aver lungamente braccato il battistrada, oltre la metà gara riesce a passare in testa. Vitellaro però reagisce e si prende la vittoria, davanti a Bruno e a Massimiliano Brignoli (Ducati). Bruno definisce la prova “disumana”, a causa del clima torrido, ma ammette di aver rinunciato ad insistere nella sua azione, per non correre rischi eccessivi. Il cinquantaduenne Brignoli, che incassa il punteggio pieno tra i Pro, rivela che avrebbe voluto fare la lepre ma che poi ha optato per una strategia conservativa. Nei non-Pro si impone invece, con un buon quinto posto finale, il cinquantunenne novarese Cristiano Giussani (Ducati), al primo anno di corse: “Non me lo sarei aspettato anche se al Mugello ero partito in testa e poi ero calato”. Giussani ha lottato, tra gli altri, con il compagno nella MGP Racing Massimiliano Danesi, e con Nicola Maffessoli e Danilo Mondini, che si prende il secondo posto dei Rookie non-Pro non avendo mai girato a Cremona con la sua Yamaha davanti ad Adamo Cattani (Ducati).
Cristiano Giussani
Prossimo appuntamento con il Trofeo Italiano Amatori il 26 e 27 agosto al Mugello.