COMUNICATO STAMPA
Al Mugello il quarto round del Trofeo Italiano Amatori
Gamba (600 Base) e Cannone (1000 Avanzata) a un passo dal titolo
Gli altri vincitori: Gibertoni 600 Avanzata – Corsini 600 Pro – D’Adda 1000 Base – Arghittu 1000 Pro
Un caldo week ed di fine agosto ha ospitato all’autodromo del Mugello il quarto round del Trofeo Italiano Amatori, il campionato dei non professionisti, organizzato e perfettamente gestito dal Moto Club Motolampeggio di Roma presieduto da Daniele Alessandrini.
Le cinque gare degli Amatori, inserite nel programma della Coppa FMI, sono state, come ormai di consueto, belle e combattute e non sono mancate sorprese. Da evidenziare ancora una volta l’ottimo comportamento della monogomma Metzeler Racetec RR che anche con le temperature elevate registrate in questa circostanza, ha garantito la massima affidabilità.
Sul gradino più alto del podio sono saliti: Massimo Gamba (R MR2) nella 600 Base, Thomas Gibertoni (Kawasaki) nella 600 Avanzata, Carlo Corsini (Kawasaki) nella 600 Pro, Daniele D’Adda (Yamaha) nella 1000 Base, Giorgio Cannone (Yamaha) nella 1000 Avanzata e Alberto Arghittu (Ducati) nella 1000 Pro.
In classifica generale salto notevole del bergamasco Gamba nella 600 Base e del romano Cannone nella 1000 Avanzata, entrambi a un soffio dal titolo. Più equilibrata la situazione nelle altre classi, soprattutto tenuto conto del gioco degli scarti che valuta cinque risultati utili su sette e che vede il modenese Gibertoni al comando della 600 Avanzata, il piacentino Corsini guidare la 600 Pro, i bergamasci D’Adda e Domenighini condurre rispettivamente la 1000 Base e la 1000 Pro.
Non si sono registrati incidenti di rilievo, solo qualche scivolata senza nessuna conseguenza per i piloti.
Prossimo appuntamento con il Trofeo Italiano Amatori il 17 settembre all’autodromo di Valleunga.
Classe 600 Base – Galoppata solitaria di Massimo Gamba sull’artigianale R MR2 che, con la terza vittoria consecutiva, mette una serie ipoteca sul titolo con netto anticipo sulla fine del torneo, anche se non è mancato nel finale il classico colpo di scena, infatti il diciannovenne di origine svizzera, dopo aver preso quasi dieci secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori nei primi tre giri e averlo mantenuto costantemente per tre quarti di gara, nel finale ha rallentato tantissimo fino a tagliare il traguardo con soli otto decimi su Francesco Villani (Yamaha) e Giulio Scagliarini (Kawasaki). Tutta colpa del pneumatico posteriore, dirà poi al podio che lo ha improvvisamente abbandonato, tanto da guidare sulle uova, “meno male che la gara è finita, non avrei retto un altro giro”.
Allo starter scatto perentorio di Gamba che partito dalla pole non lascia spazio agli avversari. Il bergamasco, come detto, allunga immediatamente guadagnando quasi tre secondi a giro, sul gruppo degli immediati inseguitori, inizialmente formato da Francesco Villani (Yamaha), Giulio Scagliarini (Kawasaki), Marcello Vincenzi e Mirko Zappon entrambi su Honda e dal quartetto Yamaha costituito da Marco Imbastaro, Antonio Russo, Simone Barale e Alex Sapia .
Con il prosieguo della gara il gruppo dietro il battistrada si divide in tre tronconi, del primo fanno parte Villani, Scagliarini e Vincenzi distanziati di otto secondi, poi a tredici seguono Imbastaro, Russo e Sapia, mentre il terzo che ha ancor più ritardo, è formato da Barale, Bartolomeo e Zappon, ancora più indietro tutti gli altri. Nei tre gruppi le carte si rimescolano frequentemente ma non si registrano variazioni sostanziali. Ci si avvicina all’epilogo della gara, quando improvvisamente Gamba rallenta notevolmente e il terzetto degli inseguitori si avvicina sempre più, all’inizio si pensa che il battistrada si limiti a controllare il netto vantaggio acquisito ma continua a perdere terreno tanto che esce dall’ultima curva molto lento mentre Villani e Scagliarini volano letteralmente. Sul traguardo transita per primo Gamba con soli otto decimi su Villani che vince la volata per il posto d’onore precedendo di un solo decimo Scagliarini, “sapevo di avere due giri buoni nel finale e li ho sfruttati” ha dichiarato salendo sul podio. Quarto chiude Vincenzi che ha perso terreno nel finale, mentre Imbastaro si aggiudica lo sprint a tre su Russo e Sapia, la top ten è completata da Barale, Bartolomeo e Zappon.
In classifica generale Gamba ha 910 punti e precede Villani a 750 e Imbastaro a 520.
Classe 600 Avanzata/Pro – Va al piacentino Carlo Corsini (Kawasaki) alla prima vittoria stagionale, la gara che racchiude le classe Avanzata e Pro della 600. Corsini, dopo una lunga battaglia con Yuri Menchetti (Honda), Gabriel Zappa e Doriano Vietti Ramus entrambi su Yamaha, ha avuto il merito di riuscire a passare in testa nel giro finale prendendo un lievissimo vantaggio e di conservarlo fino la bandiera a scacchi, dove ha preceduto Vietti Ramus e Zappa. Fuori dal podio per soli 50 millesimi Menchetti.
La corsa è stata monopolizzata dai quattro piloti già citati che si sono alternati al comando della gara, con Zappa che partito dalla prima fila con il terzo crono è stato il più reattivo allo spegnersi del semaforo, precedendo la wild card Giacomo Mariotti (Kawasaki), i già citati Corsini e Vietti Ramus, quindi Fabio Giusti (Yamaha), Francesco Varanese (Ducati) e l’altra wild card Simone Fornasari (Yamaha).
Il quartetto di testa condotto inizialmente da Zappa, prende subito margine sui rivali che non reggono il ritmo imposto dai battistrada i quali rimangono racchiusi in meno di un secondo per tutta la corsa.
A metà gara esce di scena per una scivolata Fabio Giusti (Yamaha) che guidava il gruppo degli inseguitori lasciando il compito di tentare di ricucire il divario con i battistrada a Mariotti, ma il suo tentativo risulterà vano.
Zappa guida le operazioni per quattro giri, poi viene rilevato da Menchetti che tenta più volte l’allungo, ma il suo vantaggio massimo non andrà mai oltre il mezzo secondo, quindi al settimo giro è la volta di Corsini che con 1’56.828 realizzerà anche il giro veloce in gara migliorando la pole di Menchetti, ad assaporare anche se per una sola tornata la gioia del leader, infatti all’ottavo torna a guidare lo scatenato quartetto, che non lesina spettacolo, Menchetti, ma la sua leadership a breve durata, infatti nel convulso finale, è Corsini ad approfittare della bagarre e a prendere quel piccolo margine che gli permetterà di andare a vincere la corsa e consolidare il primato in classifica generale.
Al podio Corsini è raggiante “ero convinto di farcela, nonostante qualche linea di febbre, ho tentato il tutto per tutto all’Arrabbiata ed è andata bene”. Anche Vietti Ramus è soddisfatto del secondo posto, perché dopo una partenza non buona ha subito recuperato inserendosi nel gruppo dei migliori, mentre Zappa al primo podio fra gli Amatori, si è limitato a dire “gli altri hanno più esperienza – guardo e imparo”.
Quinto ha chiuso Mariotti che ha vinto la volata con Fornasari, più staccati Varanese, Mantovani, Bongi e De Pretto.
Con l’undicesimo posto assoluto Thomas Gibertoni (Kawasaki) ha vinto la classe Avanzata precedendo Alessandro Pucci (Yamaha) e Diego Masciocchi (Kawasaki).
La classifica generale della 600 Pro vede Corsini a 810 punti, precedere Vietti Ramus a 720 e Menchetti a 620, mentre nella 600 Avanzata guida Gilbertoni con 660, davanti a Peri a 610 e Cecconi a 500.
Classe 1000 Base – Gara condotta esattamente al cinquanta per cento da due piloti, la prima metà da Francesco Piersanti (BMW) che ha raggiunto un vantaggio massimo di quattro secondi, prima di perdere tutto nello spazio di due curve a causa di un guasto al cambio, a quel punto è stato superato dal gruppo degli inseguitori condotto da Daniele D’Adda (Yamaha) che è riuscito a conservare fino la bandiera a scacchi, il lieve margine conseguito sui compagni di fuga Chiussi e Carlenzoli, andando a bissare il successo di Misano e incrementando il vantaggio in Classifica generale.
Al via Piersanti, partito con il terzo crono, prende subito in mano le redini della gara provando ad allungare, tanto da chiudere il primo passaggio con quasi due secondi su Andrea Chiussi (Kawasaki), Diego Carlenzoli (BMW), D’Adda, Enrico Stefani, Massimo Buna e Stelvio Boaretto tutti in sella a moto tedesche.
Il battistrada incrementa il vantaggio ad ogni tornata girando un secondo meglio della pole realizzata da Carlenzoli con 1’59.981, ma come detto esattamente a metà gara al “Correntaio” e poi alla “Bucine” ha seri problemi di stabilità, si saprà dopo che il motivo è il cambio e, in poche centinaia di metri, viene superato in rapida sequenza da D’Adda, Chiussi e Carlenzoli. Più attardati transitano Boaretto, Sartori e Stefani.
D’Adda anche se insinuato dai due agguerriti rivali, riesce sempre a mantenere la testa della corsa con le posizioni del podio che non variano fino la bandiera a scacchi, dove il rider di Calcinate precede Chiussi e Carlenzoli. Piersanti, grazie al grande vantaggio acquisito e nonostante i problemi meccanici, riesce a mantenere la quarta piazza, mentre è da segnalare l’eccezionale rimonta del cinquantaseienne Fabrizio Tinti (BMW) che partito quindicesimo ha colto il quinto posto, anche se con 17 secondi dal vincitore. Sartori sesto, precede Mattioli, Boaretto, Buna e Comandini.
In classifica generale D’Adda con 820 punti incrementa il margine su Carlenzoli a 600 e Chiussi a 560.
Classe 1000 Avanzata – Giorgio Cannone (Yamaha) grazie alla seconda vittoria consecutiva e ai risultati non proprio ottimali dei rivali, mette una seria ipoteca sul titolo della classe 1000 Avanzata, anche se ancora mancano tre gare alla fine del torneo e vanno considerati gli scarti. La sua è stata una gara perfetta, partito dalla pole non ha mai mollato fino la bandiera a scacchi, anche se al contrario di altre gare, in questa circostanza i rivali gli hanno dato filo da torcere fino la fine, in particolare Nicola Quinzanini (Honda), giunto secondo a soli 43 millesimi che nella circostanza ha colto il miglior risultato stagionale.
Come detto Cannone ha staccato perfettamente dalla pole, trascinandosi in scia la wild card Luca Malfatto (Yamaha) e Claudio Sergiovich (BMW) che partiva dalla terza fila con il nono crono. Male invece Riccardo Chiesura (BMW) che aveva il secondo tempo di qualifica e che ha perso ben nove posizioni.
Il primo giro si chiude con Cannone che precede Malfatto, Sergiocich e la w.c. Alessandro Lazzari (Suzuki) che ha immediatamente recuperato dopo un inizio non dei migliori, pur partendo dalla prima fila con il terzo tempo.
Cannone continua a macinare terreno ma alle sue spalle Lazzari e Quinzanini non mollano un metro, questo fino metà gara, quando Lazzari cede all’attacco di Quinzanini che stacca il giro veloce con 1’58.030 e si avvicina al battistrada, ancora due giri e il vantaggio di Cannone è praticamente annullato. Da questo momento in poi inizia una lotta serratissima che si concluderà solo sul traguardo, dopo che Quinzanini era riuscito ad avere la meglio alla “Bucine” nel giro finale, ma poi il gioco delle scie ha favorito il recupero di Cannone che al fotofinish ha bruciato il rivale. Dietro i due, grazie ha un bel recupero nelle tornate finali, è arrivato Chiesura che di mezzo secondo ha avuto la meglio su Lazzari, poi attardato Sergiovich ha regolato in volata Usai e Benigni, nei dieci anche Malfatto che dopo un buon inizio ha perso terreno, quindi Altomonte e Dall’Acqua.
“E’ stata una gara tostissima e una vittoria sudata” ha detto Cannone, “comunque alla fine sono arrivati punti pesanti e questo è quello che conta”. Quinzanini ha dichiarato di avercela messa tutta e sperava che dopo il sorpasso alla “Bucine” i giochi si sarebbero chiusi in suo favore, ma l’accelerazione in uscita di Cannone è stata incredibile e quindi l’appuntamento con la prima vittoria stagionale è rimandato. Infine Chiesura, “partito malissimo come sempre” è stato felice di aver raggiunto il podio, cosa insperata dopo il primo giro, “ora ci aspetta Vallelunga, dove non ho mai girato e il brutto è che si fa gara doppia”.
La classifica vede saldamente in testa Cannone con 900 punti davanti a Chiesura con 500, appaiato a Pavanini che però dopo le due vittorie iniziali è salito di categoria e quindi è fuori gioco.
Classe 1000 Pro – E’ stata questa una gara che ha visto il dominio di Alberto Arghittu (Ducati) che ha colto la prima vittoria stagionale, riscattando a pieno la delusione della doppia gara di Misano, quando aveva riportato solo “la miseria di 80 punti in due gare”. Una delusione che imponeva una risposta immediata e questa è arrivata nel migliore dei modi, ha dichiarato il vincitore alla cerimonia delle premiazioni.
Il centauro pesarese partito con il secondo tempo di qualifica, allo starter ha bruciato il poleman Simone Sbrana (BMW), unico a cercare di contrastare il passo del vincitore. Gli altri hanno praticamente alzato bandiera bianca già al primo giro che ha visto Arghittu, precedere Pierluigi Domenighini (Kawasaki), Sbrana, Michele Tomasoni (Kawasaki) Tiziano Traini (BMW) e un sorprendente Luca Pavanini (Ducati).
Arghittu prova subito ad allungare ma Sbrana dopo aver superato Domenighini ed aver guadagnato la seconda posizione, prova a non far andare via il battistrada, cosa che in parte gli riesce, anche se concretamente non mette mai a rischio il successo del vincitore.
La gara prende quindi una fisionomia abbastanza definita sin dai primi giri con Arghittu che preso un paio di secondi di margine, controlla a distanza Sbrana e per la prima parte anche Domenighini, poi resterà il solo pisano a sperare in un eventuale errore del battistrada che non arriva, mentre Domenighini si installa in una tranquilla terza piazza, visto che gli altri inseguitori sono abbastanza lontani.
Non si verificano eventi degni di nota, se non che Arghittu stabilisce, in occasione del quinto passaggio, anche il giro veloce in gara, migliorando addirittura di oltre otto decimi la pole di Sbrana.
Ai piedi del podio chiude il dominatore assoluto delle prime due prove della classe Avanzata Luca Pavanini che dopo un breve apprendistato nella classe regina, sembra aver trovato le dovute misure e chissà che i vari Sbrana, Domenighini e Traini, oggi solo decimo, non abbiano un forte avversario in più nel prosieguo del campionato. Gaspari quinto, precede a distanza Tomasoni, Zambelli, Genovese e Cremona.
Fra i protagonisti da evidenziare la gara sfortunata della w.c. Eros Piantoni (Kawasaki) che partito sesto e scivolato molto indietro nei primi giri, era riuscito a recuperare rapidamente fino alle posizioni che contano, ma al sesto passaggio la sua corsa è terminata con una innocua scivolata.
Molto corta la classifica generale che vede Domenighini a 740 punti, poi Sbrana a 700 e Traini a 668.
Ufficio Stampa
28 Agosto 2017
Rif.: Diego Mancuso, 347 7593717 – Celso Pallassini, 328 8326609