Trofeo Italiano Amatori 2020 – Mugello Circuit – 19/20 Settembre 2020 – 3° round
COMUNICATO STAMPA
Chiuso al Mugello il Trofeo Italiano Amatori 2020
I campioni sono Cherici, Scuderi, Gili, Fusco, Donesana, Rossi
Vittorie domenicali di D’Antoni, Fornari, Cherici, Patrone, Dovesi e Mizzoni
Con la sesta gara in tre round è andato definitivamente in archivio il Trofeo Italiano Amatori 2020 giunto alla sua quindicesima edizione. Nonostante le difficoltà dovute al Covid 19 che ha dimezzato il numero delle gare, il campionato ideato da Daniele Alessandrini ha registrato l’ennesimo successo sia per numero di piloti che per la qualità delle gare.
Le gare andate in scena oggi si sono svolte in due diverse condizioni meteorologiche, prima pioggia, poi pista bagnata al mattino, con corse ridotte a otto giri, e asciutta con caldo umido e corse sui canonici dieci giri nel pomeriggio. Nonostante le differenti situazioni, tutto si è svolto regolarmente, senza incidenti di rilievo e con gare incerte e di conseguenza anche i titoli ancora da assegnare sono rimasti in bilico fino alla bandiera a scacchi.
I vincitori dell’ultima prova sono risultati il fiorentino Alessandro D’Antonio (Yamaha) nella 600 Base, il bresciano Corrado Fornari (Kawasaki) nella 600 Pro, l’aretino di Sansepolcro Tommaso Cherici (BMW) nella 1000 Base, la wild card savonese Lorenzo Patrone (Yamaha) nella 1000 Avanzata, il bolognese Massimo Dovesi (Ducati) nella Superior Cup e il frusinate Patrizio Mizzoni (Aprilia) nel Rookie Challenge.
Dopo i titoli della 1000 Base e della Rookie andati rispettivamente a Tommaso Cherici e Michele Scuderi, già assegnati al termine delle gare del sabato, il quadro si è completato con la conquista del trofeo 2020 da parte di Michele Gili nella 600 Base, Gabriele Fusco nella 600 Pro, Fabio Donesana nella 1000 Avanzata e Alessandro Rossi nella Superior Cup.
Per sperare ancora nella conquista del titolo della 600 Base, Alessandro D’Antonio aveva un solo risultato da portare a casa, quello della vittoria e infatti il pilota di Marradi non ha fallito l’impresa, ma al capoclassifica Gili era sufficiente un quarto posto ed è quello che ha ottenuto e così alla fine la splendida cavalcata del toscano in testa dall’inizio alla fine si è rivelata inutile. Alle sue spalle a pochi decimi è terminato Gianmaria Casciana (Honda) poi a oltre 20 secondi ha completato il podio Andrea Albarelli (Yamaha).
Il neo-campione Michele Gili ha 29 anni, è di Gualdo Cattaneo (PG) e lavora nel reparto produzione di un’azienda di alta moda. Ha ereditato il nomignolo “Gullit Junior” dal padre, così ribattezzato per la sua fede milanista e per la fluente capigliatura. Ha iniziato con il motocross poi è stato bloccato da infortuni, ora va in fuoristrada per allenarsi, ed alterna questa preparazione con la palestra e la mountain bike. Il suo team è il G-Sparc mentre l’assistenza in pista gli è garantita dalla Fast Bike di Perugia, sotto la guida di Andrea Fruganti. Gili ha esordito in pista nel 2019, già nel Trofeo Amatori, con una moto però non competitiva; si è quindi affidato alla Fast Bike che, oltre a garantirgli un mezzo in grado di vincere, ne ha individuate le qualità e ne sta accompagnando la crescita. Ha iniziato la stagione puntando alla vittoria, le cose si sono subito messe bene, fin dal primo round di Misano ed ha quindi proseguito la sua corsa, pur dovendo affrontare rivali di valore come, soprattutto, Fantucci, D’Antonio e Farina.
Con 970 punti, Gilli ha preceduto nella classifica finale dalla 600 Base Alessandro D’Antonio (Yamaha, 925 p.) e Dennis Fantucci (Honda, 770 p.).
La 600 Pro è stata la gara che ha aperto la giornata e si è svolta sotto la pioggia, così la corsa è partita con alcune assenze e è stata poi condizionata da due importanti uscite di scena, quelle di Massimo Gamba e di Carlo Corsini, scivolati senza conseguenze. Le condizioni della pista alla fine hanno premiato due piloti esperti quali: Corrado Fornari (Kawasaki) e l’umbro Guido Ticini (Yamaha), rispettivamente primo e secondo al traguardo; terzo ha chiuso Mirko Zappon che proprio nel finale ha avuto la meglio sulla russa Maria Medvedeva, apparsa particolarmente competitiva.
Grazie all’assenza per infortunio di Vincenzo Ostuni, leader del campionato prima di questo ultimo round, tutto facile per Gabriele Fusco, al quale è stato sufficiente arrivare al traguardo per portare a casa il titolo.
Gabriele Fusco ha 21 anni, è di Roma ed è studente universitario; frequenta la facoltà di scienze motorie e prevede di conseguire la laurea a marzo 2021. Ha iniziato a correre in minimoto, a 9 anni, “per caso”, come lui stesso afferma. Il papà aveva acquistato infatti la piccola moto perché Gabriele apprendesse i rudimenti dell’educazione stradale. Ma da allora è iniziata la sua carriera di pilota, passata attraverso il progetto Honda-HIRC, la Pre-moto 3 e la Sport Production, prima di approdare alla 600. In questa classe ha compiuto numerose esperienze ed ha colto anche diverse soddisfazioni prima di trovare la combinazione perfetta nel Trofeo Italiano Amatori con il team del ex-pilota (e campione) Marco D’Ettorre.
Con 1080 punti Fusco ha preceduto nella classifica finale della 600 Pro Vincenzo Ostuni (Yamaha, 900) e Massimo Gamba (Yamaha, 670).
La 1000 Base ha inaugurato il pomeriggio e, partita a ranghi completi, è stata l’unica gara ad essere interrotta per bandiera rossa a causa di una scivolata collettiva a centro gruppo subito dopo il via. Fortunatamente nessuna conseguenza per i quattro piloti coinvolti, alcuni dei quali hanno poi effettuato la gara ridotta a nove giri. La corsa è stata incerta fino alla fine con un finale nel quale si sono avvicendati al comando più piloti, alla fine a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi è stato Tommaso Cherici che così ha riaffermato la sua supremazia dopo aver conquistato il titolo con una gara d’anticipo. Dietro il toscano sono arrivati Matteo Crocetti (Yamaha) e Emanuele Lovato (BMW).
Tommaso Cherici ha 34 anni, è di Sansepolcro (AR) e lavora nell’azienda metalmeccanica di famiglia, la Tiberpack, specializzata in automazione. Ama la moto da nascita avendo ereditato la passione da papà Pietro, già pilota di motocross, e da Piero Tricca, di Sansepolcro anche lui, pilota di velocità fino alla fine degli anni ‘70 e poi “angelo custode” di tanti velocisti, affermatisi anche a livello nazionale. Tommaso ha praticato il fuoristrada, poi ha cominciato a frequentare le piste per le prove libere e ha esordito nel 2019, nel Trofeo Amatori, come wild card, ottenendo risultati promettenti. Così è nato l’accordo con il Team Extreme di Bergamo per disputare l’intera stagione con una BMW ed è arrivato anche il successo. “Siamo partiti con l’ambizione di far bene, non per vincere il campionato – dice Cherici – poi, visti i risultati, ci abbiamo creduto fino in fondo”.
Con 1220 punti, Cherici ha preceduto nella classifica finale dalla 1000 Base Diego Senatore (BMW, 706 p.) ed Emanuele Lovato (BMW, 690 p.).
Il campione della 1000 Avanzata veniva deciso da quest’ultima gara, in lotta Leonard Solmonese (Yamaha) e Fabio Donesana (Ducati) e forse la troppa tensione ha giocato un brutto scherzo a Solmonese che al secondo passaggio, giunto all’Arrabbiata 2, è incappato in una scivolata lasciando via libera a Donesana che così ha portato a casa il titolo chiudendo la gara terzo. La vittoria è andata alla wild card Lorenzo Petrone che ha preceduto Fabrizio Giraudo, entrambi su Yamaha.
Fabio Donesana è di Bergamo, ha 34 anni ed è dipendente di un’azienda di informatica. Benchè provenga da una zona martoriata dalla pandemia (il che rende ancora più significativa la sua affermazione) è uno che dal lockdown ha tratto un beneficio, quello cioè di decidere di disputare il Trofeo Italiano Amatori. Forte di 21 anni di ciclismo agonistico (di cui 2 da professionista), attività poi interrotta per infortunio, e di un passaggio per il calcio, Fabio ha affidato la sua Ducati stradale alla squadra corse M2F ed alle cure di Davide Eccheli che gliel’ha restituita pronta per la pista. Poi è arrivata l’iscrizione al trofeo, all’ultimo tuffo: il resto è storia degli ultimi tre mesi. Da notare che Donesana è un esordiente assoluto in gara avendo effettuato nel 2019 solo sessioni di prove libere.
Con 1190 punti, Donesana ha preceduto nella classifica finale dalla 1000 Avanzata Leonard Solmonese (Yamaha, 950 p.) e Mattia Rossignoli (Honda, 819 p.).
Gara avvincente e incerta fino la bandiera a scacchi quella della Superior Cup, la top class del Trofeo Italiano Amatori con vittoria finale di Massimo Dovesi davanti a Alessandro Rossi (Yamaha) e Mauro Contu (BMW). Oltre ai tre citati è stato della partita anche Mario Guarracino (Yamaha) che, ad un certo punto, si è messo in mezzo fra i due contendenti al titolo favorendo così Dovesi; a quel punto Rossi, con il classico colpo di reni finale, si è ripreso la piazza d’onore che gli è valsa il titolo.
Alessandro Rossi è nato ad Urbino, ha 41 anni, ed è contitolare con i familiari di un’azienda che si occupa di zincatura a caldo. E’ il pilota più titolato in assoluto delle categorie amatoriali: con il successo nella Superior Cup 2020 porta infatti a sette il numero delle sue affermazioni assolute, tutte colte sotto l’egida organizzativa di Daniele Alessandrini, di cui due nella Michelin e cinque nel Trofeo Italiano Amatori. Il suo cuore batte per il motocross, che pratica, come dice lui, “per allenamento e per amore” e c’è da credere che avrebbe continuato nel fuoristrada se problemi alla schiena non lo avessero obbligato a desistere. Dietro ai suoi successi, che costruisce puntigliosamente, abbinando sempre all’analisi dei fatti sportivi anche quella psicologica e ambientale, ci sono due persone, il fratello Vittorio e l’ex-pilota Eloi Chiariotti, ormai un guru per un gruppo sempre più ampio di piloti.
Come detto, Rossi ha accumulato in classifica generale lo stesso bottino di Dovesi, 1260 punti, e decisive per l’assegnazione del titolo si sono rivelate le discriminanti previste dal regolamento; terzo Mario Guarracino (Yamaha, 770 p.).
Nonostante il titolo lo avesse già in tasca, Michele Scuderi (BMW) non si è risparmiato, ed è stato a lungo in testa alla gara del Rookie Challenge. A contendergli il successo ci hanno pensato Marco Mari (Kawasaki) e Patrizio Mizzoni (Aprilia), i quali in un finale abbastanza convulso, prima lo hanno superato e poi si sono giocati la vittoria nelle ultime curve, quando Mizzoni ha approfittato di un problema tecnico accusato da Mari per involarsi verso il successo.
Michele Scuderi, 26 anni, romano, imprenditore, è al secondo anno di gare dopo aver esordito, nel 2019, nella 1000 B del Trofeo Amatori. Scuderi viene dalle prove libere ed è stato convinto a passare alle competizioni da Gianluca Galesi, patron del Team Pistard. “Siamo cresciuti insieme, velocemente – dice Michele – e non è tanto il passaggio da Ducati a BMW ad essersi rivelato decisivo quanto proprio il lavoro del team. Ho compiuto dei miglioramenti imprevisti, vado in moto da appena tre anni, non mi aspettavo affatto di poter vincere il campionato”. Il suo ricordo migliore della stagione non è legato all’ultimo week end al Mugello, quello decisivo, ma al primo, a Misano e così spiega perché: “Perchè su quella pista, il 29 settembre 2019, caddi e mi fratturai una clavicola; a luglio di quest’anno ha cancellato quel brutto ricordo e mi sono riconciliato con il circuito”.
Nella classifica finale del Rookie Challenge Scuderi, con 1310 punti, ha preceduto Patrizio Mizzoni (Aprilia, 850) e Marco Mari (Kawasaki, 790).
Mugello, 20 settembre 2020
Rif.: Diego Mancuso, 347 7593717 – Celso Pallassini, 328 8326609