Scattato a Misano, senza la temuta pioggia, il Trofeo Italiano Amatori 2019
La carica dei 200: gli Amatori danno spettacolo, si divertono e fanno divertire
I vincitori sono Crestanini (600 Base), Zappon (600 Avanzata), Torrisi (600 Pro),
Isgrò (1000 Base), Rossi (1000 Avanzata) e Bizzotto, che fa doppietta nella 1000 Pro
Avvio in grande stile per l’edizione 2019 del Trofeo Italiano Amatori, quindicesima della serie. Al Misano World Circuit “Marco Simoncelli”, la prima prova dell’unico campionato nazionale concepito per i non-professionisti ha raccolto circa 200 adesioni ed ha proposto gare come sempre spettacolari ed equilibrate, proprio come promette la formula.
Ha perfettamente superato il test anche una delle novità dell’anno e cioè il ruolo di fornitore di pneumatici assunto dall’organizzatore Daniele Alessandrini e dal Moto Club Motolampeggio. Il meccanismo ha funzionato senza alcun intoppo, con soddisfazione dei piloti. Ennesima promozione, a pieni voti, anche per la monogomma del trofeo: il pneumatico Metzeler Racetec RR ha come sempre offerto affidabilità e semplicità d’impiego, consentendo ottime prestazioni.
A dare una mano ci si è messo anche il tempo che, smentendo previsioni per nulla favorevoli, è stato decisamente clemente anche la domenica. Alla pioggerella della prima mattina si è infatti sostituito un clima variabile, con ampi squarci di sole e un vento fresco e teso che ha rapidamente asciugato e poi mantenuto in condizioni ideali l’asfalto.
Ecco dunque vincitori e protagonisti del primo round del Trofeo Italiano Amatori 2019. Nella 600 Base si è imposto il quarantaseienne veronese Nicola Crestanini (Yamaha), autore anche del giro più veloce in 1’44”9, che ha preceduto il ventenne brianzolo Roberto Bellebono (Kawasaki) ed il trentunenne abruzzese Alessandro D’Ancona (Yamaha). Quarto Giovanni Calvo (Honda), ventiquattrenne siciliano della provincia di Ragusa, esordiente assoluto, partito dalla pole position con un solo turno di qualifiche.
Nella 600 Pro vittoria del catanese Salvo Torrisi (Yamaha), 30 anni, al debutto con i colori della Scuderia D’Ettorre Racing, autore anche della pole position, che ha preceduto il cinquantenne piacentino Carlo Corsini (Yamaha) ed il quarantaduenne barese Vincenzo Ostuni (Yamaha), che ha firmato il giro più veloce in 1’43”4.
La classifica della 600 Avanzata, categoria come sempre raggruppata con la Pro, vede prevalere il ventottenne rodigino Mirko Zappon (Honda), vice-campione 2018 della 600 Base, davanti al quarantasettenne bresciano Corrado Fornari (Kawaswaki) ed al ventunenne esordiente Francesco Alagna (Yamaha), di Ferrara.
La gara A della 1000 Base ha visto il successo di un altro siciliano, il quarantaduenne messinese Santo Isgrò (Yamaha), che ha avuto la meglio su due romagnoli, entrambi esordienti, Dario Schenetti (Yamaha), 28 anni, di Cesenatico, wild card, autore del giro più veloce in 1’45”6, e Thomas Stringara (BMW), 38 anni, di Cesena. Ricca di colpi di scena la gara B della 1000 Base con vittoria del ventiquattrenne debuttante romano Michele Scuderi (Ducati) davanti ad altri due esordienti, il trentatreenne catanese Rosario Granata (Suzuki) ed il trentunenne potentino Vincenzo Barbangelo (Kawasaki).
Nella 1000 Avanzata il successo è andato al quarantacinquenne marchigiano Gabriele Rossi (Yamaha), che ha firmato il giro più veloce in 1’43”4, davanti al mantovano Pietro Sartori (Kawasaki), 38 anni, ed al cinquantenne veneto Alessandro De Momi (BMW).
Doppietta, infine, nei due round della 1000 Pro per il veneto Matteo Bizzotto (Yamaha), 36 anni, scattato dalla pole position, che ha avuto la meglio in gara 1 su Gianpiero Galante (Yamaha) e Pierluigi Domenighini (Kawasaki) ed in gara 2 sul campione in carica Alessandro Rossi (Yamaha) e Tiziano Traini (BMW). In entrambi i casi Bizzotto ha siglato anche il miglior tempo sul giro scendendo domenica ad 1’40”5, più basso della sua stessa pole position.
600 BASE – Dopo la sfortunata stagione 2018, quando un infortunio lo tenne a lungo lontano dalle gare e nonostante questo chiuse al terzo posto assoluto il campionato, Nicola Crestanini Yamaha) inizia nel migliore dei modi il 2019 conquistando la vittoria nella gara d’apertura condotta praticamente in testa dall’inizio alla fine. Il quarantaseienne di Legnago stacca perfettamente allo spegnersi del semaforo, bruciando il poleman Giovanni Calvo (Honda) che in prova lo aveva preceduto di oltre mezzo secondo portandosi subito in testa alla corsa, precedendo lo stesso Calvo e tutti gli altri delle prime due file che sfilano in sequenza, ad esclusione di Alessandro Lecce che, pur partendo dalla prima fila con il terzo crono, perde posizioni.
In chiusura del primo giro il battistrada ha già margine su Roberto Bellobono (Kawasaki), Calvo, Francesco De Franco e Davide Giostra entrambi su Kawasaki, Stefano Bertoli e Alessandro D’Ancona su Kawasaki. Saranno questi i piloti protagonisti della gara, anche se giro dopo giro Crestanini consoliderà il primato sino ad avere un vantaggio massimo di oltre sei secondi, mentre Bertoli abbandonerà la compagnia a causa di una caduta a metà del terzo passaggio quando era quinto.
Poco meno di metà gara, con Crestanini che sembra amministrare la corsa con tranquillità, Lecce recupera terreno entrando nelle top five e due tornate dopo entra in zona podio, ma la felicità del pugliese dura poco infatti la sua moto rallenta improvvisamente costringendolo a prendere anzitempo la via dei box.
Nel finale dietro a Crestanini e Bellebono che hanno preso il largo, la gara si accende per il terzo posto con Calvo, D’Ancona e De Franco racchiusi in pochi decimi; fuori dai giochi per le posizioni che contano tutti gli altri con Emanuele Attiani (Kawasaki) che guida gli inseguitori ma con un incolmabile ritardo.
La gara si chiude con la vittoria di Crestanini davanti al ventenne Bellebono, soddisfatto per questo esordio negli Amatori e al secondo anno di attività, mentre la volata per l’ultimo gradino del podio premia il trentunenne D’Ancona che dopo aver superato Calvo alla Quercia, resiste precedendolo sul traguardo di due decimi. Quinto arriva De Franco, poi nell’ordine seguono Attiani, Lubrat, Russo, Giostra affaticato nella seconda parte di gara e Donati.
600 PRO – AVANZATA – E’ stata questa una corsa molto incerta e combattuta anche se alla fine i primi cinque rispecchiano fedelmente l’ordine delle qualifiche e con le Yamaha che monopolizzano tutta la parte alta della classifica con il vincitore Salvatore Torrisi che ha preceduto Carlo Corsini e Vincenzo Ostuni.
Allo start perfetto stacco di Corsini che ha la meglio sul detentore della pole Torrisi, il quale viene superato anche da Domenico Di Marco e in quest’ordine i tre chiudono il primo passaggio; poi seguono Giancarlo Cerullo, Christian Fortunati, che con la sua Honda rompe il serpentone delle Yamaha, e Mirko Zappon, il migliore della categoria Avanzata. Va ricordato infatti che in questa gara sono presenti piloti di valori diversi e quindi anche le classifiche ne tengono conto con la divisione in due classi: la Pro e la Avanzata.
La situazione al vertice non cambia fino il quarto passaggio quando Torrisi completa il recupero e si porta al comando della corsa mettendo alle spalle Corsini e De Marco. I primi due sembra che riescano ad allungare ma la cosa è di breve durata, infatti Di Marco e Scagliarini, che ha recuperato numerose posizioni dopo essere partito tredicesimo, non mollano, cosa che fa anche Ostuni che in breve è alle spalle dei migliori. Scagliarini tenta di guadagnare ancora ma sbaglia e cade, così Ostuni recupera ancora e rapidamente è su Di Marco e poco dopo lo supera guadagnando il podio, ma il pugliese non si accontenta e nel volgere di un giro inizia a tallonare Corsini che comunque si difende al meglio. La lotta fra i due favorisce leggermente il battistrada che riesce a prendere un piccolo margine conservandolo fino allo sventolare della bandiera a scacchi, sotto la quale transita con poco più di un secondo di margine su Corsini, il quale di soli due decimi precede Ostuni. A ridosso del podio finiscono Di Marco, Fortunati e Zappon, il migliore della classe Avanzata. Poi terminano Fornari, Antonucci, Francesco Alagna e Giancarlo Cerullo, quest’ultimi due appartenenti alla Avanzata e quindi sul podio insieme a Zappon.
1000 BASE – E’ stata questa classe ad inaugurare la giornata e probabilmente a causa della pista ancora leggermente umida nella zona della curva della Quercia, ha visto verificarsi diverse cadute tanto che c’è stata anche una bandiera rossa nella finale A.
Come lo scorso anno, visto l’elevato numero di iscritti nella 1000 Base, c’è anche la finale B che ha visto alternarsi al comando tre concorrenti: Valerio Cobellis (BMW) che ha rotto al terzo giro, Vincenzo Barbangelo (Kawasaki) e Michele Scuderi (Ducati) che si è aggiudicato la gara davanti a Rosario Granata (Suzuki) e al già citato Barbangelo.
La Finale A, quella riservata ai piloti più performanti, ha visto la vittoria del quarantaduenne siciliano Santo Isgrò (Yamaha) che è partito dal centro dello schieramento in griglia, in breve si è portato sui migliori per poi andare a vincere all’esordio nel Trofeo Amatori.
Come detto la gara ha avuto due partenze, la prima è stata interrotta al terzo giro a seguito di due cadute di gruppo a breve distanza l’una dall’altra che hanno coinvolto, fortunatamente senza conseguenze: Fabio Tedesco, Marco Gasparini, Luca Tettoni, Roberto Toti; nessuno di questi si è poi ripresentato al via delle successiva partenza. Al momento dello stop al comando della gara c’era il detentore della pole Giuseppe Marsella (Ducati).
Nel secondo start Simone Bertagnini (Yamaha), partito con il secondo crono di qualifica, è stato rapidissimo a prendere il comando delle operazioni ma la sua performance è durata poco tanto che rapidamente è stato superato da numerosi rivali, sino a chiudere decimo. Isgrò, già protagonista prima dell’interruzione, è velocissimo e nonostante partisse con il quattordicesimo crono, transita in testa alla conclusione del primo giro, precedendo il poleman Marsella, Ferri e la coppia cesenate formata dalla wild card Dario Schenetti, (Yamaha) e Thomas Stringara (BMW).
Isgrò e Marsella allungano mentre dietro Ferri e Stringara sono impegnati in un duello ravvicinato ma al passaggio successivo, in rapida sequenza, sempre alla curva della Quercia, escono di scena il secondo in classifica Marsella e il quarto Ferri, così la corsa perde due dei sicuri protagonisti e permette a Dario Schenetti di recuperare posizioni e installarsi alle spalle del battistrada che in breve lo raggiunge, trascinandosi dietro anche Stringara.
Ci si avvicina al finale della “gara sprint” con Isgrò che prende un piccolo margine ma sufficiente a permettergli di cogliere la vittoria. Schenetti e Stringara si giocano il secondo grandino del podio in volata con il primo che ha la meglio per pochi decimi. Poi quarto un raggiante Massimiliano Cavicchioli, risalito dalla diciannovesima casella di partenza, e Dino Dal Piaz, entrambi su BMW. Nella top ten anche Vocale, Ricci, Signorelli, Conti e Bertagnini.
1000 AVANZATA – Va al marchigiano Gabriele Rossi (Yamaha) la classe 1000 Avanzata: il quarantacinquenne rider di Cingoli ha dominato la gara, in particolare la seconda parte, dopo che una scivolata ha tolto di scena prima Francesco Bernoni (Yamaha), unico che sino a quel momento aveva provato ad impensierirlo, e poi per una caduta Stefano Verona (Suzuki). Fuori gara i due, Rossi si è limitato a controllare a distanza di sicurezza gli avversari senza prendere inutili rischi.
Al verde Rossi scatta perfettamente dalla pole con la coppia Yamaha formata da Francesco Bernoni e Andrea Taglialatela ad inseguire, poche curve e una caduta toglie anzitempo di scena quattro dei possibili protagonisti: Fabrizio Brandoli, Matteo Franceschi, Danilo Avena e Vittorio Carminati, praticamente tutti quelli immediatamente a ridosso della prima e seconda fila della griglia.
Sin dal primo passaggio Rossi ingaggia un ravvicinato duello con Bernoni e quando questi è ormai pronto al sorpasso la sua Yamaha si ammutolisce, costringendolo al ritiro. Il suo posto viene rilevato da Verona che prova ad avvicinare il battistrada ma anche lui è perseguitato dalla “maledizione Rossi”, infatti quando è ormai in scia del fuggitivo, in prossimità della curva della Quercia, cade permettendo così a Rossi di involarsi solitario verso la vittoria.
Al sesto passaggio dei dieci previsti, il gommista cingolano ha oltre sei secondi di margine su Taglialatela e la coppia Alessandro De Momi (BMW) e Pietro Sartori, entrambi risaliti dopo un inizio deludente, nonostante che partissero dalla prima fila, rispettivamente con il terzo e secondo crono.
Mentre Rossi prosegue la sua corsa solitaria, Taglialatela inizia a sentire la fatica e in breve viene rilevato da Sartori e De Momi che ingaggiano un serrato duello che si concluderà sulla linea del traguardo, dove il mantovano la spunterà per soli 36 millesimi sul vicentino di Bassano del Grappa. Una volta superato dai due rivali, Taglialatela ha letteralmente tirato i remi in barca, ma è comunque riuscito a chiudere ai piedi del podio precedendo nell’ordine Mattioli, Fabbri, Benigni, Mura, l’inossidabile Del Vecchio e Grilletto.
1000 PRO – Gara 1 – Si dice che non sia elegante parlare degli assenti, tanto più se i presenti svolgono in maniera egregia il proprio compito. Ma raccontando Gara 1 della 1000 Pro, che nel pomeriggio ormai avanzato del sabato ha aperto le competizioni del primo round della Coppa Italia ELF FMI 2019, non si può tacere proprio dei grandi assenti. Nel breve volgere di un frenetico e quasi incredibile primo giro, la prova ha infatti perso, in un susseguirsi di cadute (tutte senza conseguenze fisiche significative), il campione in carica Alessandro Rossi (Yamaha) e due tra i suoi avversari più temibili, i compagni di team Tiziano Traini e Fabio Gaspari, entrambi su BMW, insieme al campione 2018 della 1000 Avanzata Roberto Bernardi (BMW), a Marco Cottone (Kawasaki) e a Daniele D’Adda (Yamaha).
E’ così sembrata spianarsi la strada a Matteo Bizzotto (Yamaha) che aveva comunque già siglato la pole position ed ha poi dimostrato la domenica di non aver bisogno delle assenze altrui per poter affermare la sua supremazia.
Comunque il team manager – pilota di Bassano del Grappa, che nei programmi si era appuntato un posto tra i primi cinque ed in prova non aveva strafatto, tenendosi un po’ di margine, ha ricoperto in maniera impeccabile il ruolo di leader ed ha vinto, incrementando giro dopo giro il proprio vantaggio sugli isneguitori.
Alle spalle di Bizzotto si è messo in luce un gruppo di piloti veramente inimitabile per simpatia, entusiasmo, spirito agonistico. Al secondo posto ha chiuso il cinquantenne torinese Gianpiero Galante (Yamaha), una sorta di prototipo dell’Amatore, accompagnato a Misano solo dalla moglie, davanti al cinquantacinquenne bergamasco Pierluigi Domenighini (Kawasaki). Seguono Maurizio Gilardoni (Yamaha) e il giovane veneto Gianluca Baratto (Yamaha), proveniente da esperienze in altri trofei di alto livello, che non ha esitato a definire la 1000 Pro degli Amatori la categoria più performante del panorama nazionale.
Con i primi si sono visti anche il sardo Peppino Cirotto (BMW) ed il romano Giorgio Cannone (Yamaha), poi calati e terminati rispettivamente al 9° e 10° posto.
1000 PRO – Gara 2 – Matteo Bizzotto (Yamaha) concede il bis in gara 2 della 100 Pro e dimostra così che il successo del sabato pomeriggio non è stato uno sporadico exploit, favorito anche dalla prova “ad eliminazione” di cui si sono resi protagonisti numerosi big della categoria.
Anzi, il trentaseienne team manager di Bassano del Grappa (gratificato in mattinata dalla vittoria del suo pilota Nicola Crestanini nella 600 Base), ha sfoderato una prestazione veramente impeccabile nonostante qualche problema di elettronica, segnalato dalle spie accese sul cruscotto, migliorando il suo già ragguardevole best lap: dall’1’41”2 che gli è valso la pole position è infatti sceso all’1’40”5 fatto segnare al quarto giro.
Solo nel primo giro Bizzotto ha dovuto fronteggiare la veloce partenza di Tiziano Traini (BMW), dolorante alla mano sinistra in seguito alla caduta in cui è incappato al sabato, poi ha preso il comando delle operazioni e l’ha condotto con sicurezza fino alla bandiera a scacchi. Il suo vantaggio sugli inseguitori è andato costantemente aumentando e nessuno è apparso in grado di disturbarlo realmente.
“I miei avversari mi impensierivano – ha detto Bizzotto – sapevo che volevano rifarsi dopo le sfortune di ieri, ho quindi cercato di scappare al più presto per guadagnare subito un buon margine. Finalmente stasera potremo festeggiare (si riferisce anche al successo di Crestanini, n.d.r.) senza dover stare troppo attenti al menù della cena”.
Alle spalle di Bizzotto, per gli altri due gradini del podio, si sono dati battaglia il campione in carica Alessandro Rossi (Yamaha) ed appunto Traini. L’ascolano del Sisma Racing ha mantenuto per quattro giri la quarta posizione, poi ha ceduto il passo al pesarese. “Il mignolo della mano sinistra mi faceva male ma ho stretto i denti, dopo quello che è successo ieri non posso che essere soddisfatto” ha detto Traini. “Abbiamo guidato entrambi male – gli ha fatto eco Rossi –, eravamo molto tesi, quasi paurosi, dopo il problema di gara 1 mentre Bizzotto è andato in scioltezza. Ieri, invece, l’avevo presa con troppa tranquillità, quasi sottogamba, bisogna tenere sempre alta la tensione; ma intanto mi ero giocato un jolly, oggi non potevo rischiare un nuovo zero. Al Mugello sarò sicuramente più concentrato”.
Interrotta al penultimo giro con bandiera rossa, decisa dalla direzione gara per eseguire in sicurezza le operazioni susseguenti ad una scivolata, la gara snocciola poi, nell’ordine, i nomi di Gianpiero Galante (Yamaha), Fabio Gaspari (BMW), ancora incredulo per l’inspiegabile caduta in rettilineo in gara 1, Pierluigi Domenighini (Kawasaki), Giorgio Cannone (Yamaha), Gianluca Baratto (Yamaha), Marco Cottone (Kawasaki) e Libero Peppino Cirotto (BMW). Tutti sono stati ottimi interpreti della gara e meritevoli della citazione. Le coppie Domenighini – Cannone e Galante – Gaspari si guadagnano la citazione extra per gli accesissimi duelli a cui hanno dato vita. Da sottolineare la non verdissima età del bergamasco Domenighini, 55 anni, ma dal 2017 sempre in evidenza, e l’organizzazione strettamente familiare del cinquantenne torinese Galante, presente in pista solo con la moglie e quindi pilota, meccanico e manager di se stesso. Si è interrotta invece dopo quattro giri, mentre era decimo, la prova di Maurizio Gilardoni (Yamaha) che non è riuscito quindi a replicare l’eccellente piazzamento di sabato (quarto), ottenuto sotto gli occhi delle figlie.
Liquidata subito la pratica del doppio round, la 1000 Pro è dunque la prima categoria del Trofeo Italiano Amatori 2019 ad offrire una classifica che va al di là del semplice ordine d’arrivo: al comando si trova naturalmente Matteo Bizzotto a punteggio pieno che precede Galante e Domenighini.
Prossimo appuntamento con il Trofeo Italiano Amatori 2019 il 4 e 5 maggio al Mugello dove debutterà l’inedito Rookies Challenge che presenta già 32 iscritti e farà dunque arrivare la formula-Amatori, nel suo complesso, ad un numero molto superiore a 200 protagonisti.
Misano Adriatico, 7 aprile 2019
Rif.: Diego Mancuso, 347 7593717 – Celso Pallassini, 348 3986239