Trofeo Italiano Amatori 2019 – Autodromo di Vallelunga 8 – 9 giugno (3° round)
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COMUNICATO STAMPA
Oltre 180 piloti in pista, gare particolarmente spettacolari ed incerte
Vallelunga accoglie “calorosamente” il Trofeo Italiano Amatori 2019
Calvo (600 Base), Certini e Cerullo (600 Avanzata), Ostuni (600 Pro), Marsella (1000 Base), De Momi (1000 Avanzata) e Bizzotto (1000 Pro) sono i vincitori del terzo round
In appena un mese, dal gelido e piovoso inverno del Mugello all’estate umida e un po’ opprimente di Vallelunga. Saltando a piè pari una stagione, il Trofeo Italiano Amatori 2019 si è trovato dunque a gareggiare in condizioni ambientali estremamente distanti ma in entrambe ha espresso la sua grande vitalità e la carica agonistica che è la cifra distintiva dei non-professionisti.
In realtà il terzo round stagionale ha trovato all’Autodromo “Taruffi” una situazione più sopportabile di quanto indicassero le previsioni; ma comunque la temperatura e l’afa si sono fatte sentire, mettendo a dura prova la tenuta fisica dei piloti.
Si sono presentati in oltre 180 a Vallelunga e tutti hanno dato il massimo come il tracciato capitolino, tecnico, impegnativo, non da tutti amato ma rispettato e ritenuto comunque affascinante, richiede. Da questa situazione sono scaturite gare altamente spettacolari e dall’andamento estremamente regolare, come dimostra la mancata esposizione di bandiere rosse. Le prestazioni sono state adeguate al livello di ciascuna categoria ma a tutti la monogomma Metzeler Racetec RR ha offerto prestazioni eccellenti, tenuta e facilità di impiego.
Nella 600 Base ha primeggiato il siciliano Giovanni Calvo (Honda) che ha preceduto con distacchi contenuti Senatore e Bellebono, entrambi su Kawasaki. Ventiquattro anni, all’esordio in questa stagione, Calvo ha anche fatto segnare il giro più veloce in 1’44”6, migliore della sua stessa pole position. In testa alla classifica generale rimane il veronese Nicola Crestanini (Yamaha), quinto al traguardo.
Doppio round ma stesso vincitore per la 600 Avanzata/Pro. Ad imporsi sia sabato sia domenica è stato il pugliese Vincenzo Ostuni (Yamaha) che in gara 1 ha avuto la meglio su Torrisi e Di Marco, anch’essi su Yamaha, mentre in gara 2 ha preceduto ancora Torrisi ed il giovane romano Porretta (Honda). Il quarantaduenne commerciante di Altamura (BA), autore anche della pole position, passa così al comando della generale. Mentre Ostuni è stato il più veloce in gara 1 (1’42”6), la domenica il miglior giro è stato firmato dall’ex-capo classifica Corsini (1’42”7), incappato in un week end davvero sfortunato. Nell’Avanzata, sabato il toscano Yuri Certini (Honda) ha messo in fila Munerato e Fornari; ha vinto invece gara 2 un altro giovanissimo, il diciannovenne esordiente napoletano Giancarlo Cerullo (Yamaha), davanti a Gallucci (Yamaha) e a Certini.
Nella 1000 Base gara A, affermazione di Giuseppe Marsella (Ducati) che ha condotto per tutti e dieci i giri precedendo al traguardo Stringara (BMW) e Mizzoni (Honda). Il quarantunenne finanziere di Gaeta, già il più veloce in prova, ha anche siglato il giro record in 1’44”3. Nella gara B vittoria di Andrea Costantini (BMW) su Borin (Suzuki) e Radaelli (Yamaha). Nonostante il ritiro per un problema tecnico, in testa alla classifica generale rimane il siciliano Santo Isgrò (Yamaha), ora braccato da Marsella.
Nella 1000 Avanzata la vittoria è andata al veneto Alessandro De Momi (BMW) davanti ad Aveta (BMW) e Sartori (Kawasaki); il pilota di Bassano del Grappa ha anche siglato il giro più veloce in 1’42”6. Ritirato il romano Lauretti (BMW), partito dalla pole position, che aveva condotto per metà gara. La generale vede ora De Momi al comando anche a causa delle prestazioni non brillanti di Mattioli (BMW, 9°) e Scaglione (Yamaha, 10°).
La 1000 Pro, top class del Trofeo Italiano Amatori, ha regalato ancora una volta spettacolo ed emozioni. Per la terza volta in quatto gare (a Misano si è disputato il doppio round), si è imposto Matteo Bizzotto (Yamaha), 36 anni, anch’egli di Bassano del Grappa, matricola della categoria. Bizzotto ha preceduto al termine di un confronto incerto e vibrante il poleman Traini e Gaspari, compagni di team, entrambi su BMW. Quasi incredibile il rilevamento relativo al giro più veloce: sia Bizzotto sia Traini hanno infatti fermato i cronometri, nella medesima tornata, sul tempo di 1’40”7. Il veneto consolida naturalmente la leadership in campionato.
Prossimo appuntamento con il Trofeo Italiano Amatori il 6 e 7 luglio al Mugello.
600 Base
Il ventiquattrenne siciliano Giovanni Calvo (Honda), esordiente assoluto, replica la pole position ottenuta – a sorpresa – nel primo round di Misano ma stavolta, all’ottima prestazione in qualifica, fa seguire una gara ancora più brillante che gli regala un meritatissimo successo. Al di là della vittoria, la prima in carriera, che lo rilancia anche nella lotta per il titolo della 600 Base, ragguardevole è il comportamento tenuto in gara da Calvo che è andato in crescendo, migliorandosi nettamente proprio nelle ultime tornate al punto da segnare il giro più veloce, in 1’44”6, al penultimo passaggio; un ragguaglio cronometrico che migliora il tempo delle qualificazioni e che l’interessato spiega parlando di un crescente confidenza con un tracciato a lui sconosciuto. Sul podio con il giovane di Chiaramonte Gulfi (Ragusa) salgono altri due under 30, il campano Marco Senatore ed il lombardo Roberto Bellebono, entrambi su Kawasaki. Dopo un iniziale tentativo del venticinquenne marchigiano Davide Giostra (Kawasaki), che avrà comunque il grosso merito di rimanere fino alla fine nel quartetto scatenato che dà il ritmo alla corsa, sono proprio Senatore e Bellebono ad insidiare maggiormente Calvo, battistrada fin dal via. Al quarto giro i tre sono veramente in bagarre, racchiusi in una frazione di secondo, con Giostra sempre pronto ad approfittare di qualsiasi incertezza dei primi. Poi, come detto, Calvo avvia la sua progressione e Senatore e Bellebono devono comunque concedergli un argine crescente. Il ventenne brianzolo Bellebono, studente di lingue e reduce da ben due esami universitari nei giorni precedenti la trasferta, riesce anche, per un giro, a passare Senatore; poi, memore anche della scivolata al Mugello, preferisce accontentarsi e cede al passo più veloce del rivale.
La gara termina dunque con il successo di Calvo che precede nell’ordine Senatore, Bellebono e Giostra. Con un gap più sensibile chiude il veronese Nicola Crestanini (Yamaha) che conferma una certa idiosincrasia con Vallelunga (nel 2018 fu vittima di una caduta che probabilmente gli precluse il titolo, anche nelle prove del venerdì è scivolato) ma che rimane in testa alla generale. Seguono, ravvicinatissimi, Donati, Lubrat, Lecce, D’Ancona, tutti su Yamaha, e De Franco (Kawasaki). Il vincitore del Mugello, il toscano Alessandro D’Antonio (Yamaha), paga la scarsissima familiarità con Vallelunga ed un problema tecnico e termina 18°; gioia invece per la romana Talita Tassani (Yamaha), portacolori del Lake’s Biker Team, 20.a assoluta su 41 partenti, che, dopo aver cambiato moto e squadra, sale sul terzo gradino del podio della over 30.
600 Avanzata/Pro – Gara 1
Posizionata al termine del programma del sabato, gara 1 della 600 Avanzata/Pro, grazie anche ad un leggero slittamento dell’orario di partenza, gode di condizioni ambientali decisamente più favorevoli dopo la grande calura che ha caratterizzato quasi tutta la giornata.
In griglia non si presenta Mauro Cocchi (Yamaha), campione 2018 della 600 Base; per il resto lo schieramento, con bel 40 piloti, è al completo.
I più reattivi al via sono Sergio Russo (Yamaha), wild card che parte dalla terza fila, e Salvatore Torrisi (Yamaha), ed è proprio Russo a concludere in testa il giro iniziale davanti ad Ostuni (Yamaha), Torrisi e Di Marco (Yamaha). Ma involontario protagonista del primo colpo di scena è il capoclassifica Carlo Corsini (Yamaha) che, alla prima staccata dei Cimini, vede “cedere” il semimanubrio sinistro, evidentemente non stretto a sufficienza sugli steli della forcella. Il cinquantunenne piacentino, scattato dalla prima fila, perde subito molte posizioni, fino a scivolare alla 20.a, poi riuscirà addirittura a recuperare, classificandosi 13° in una condizione che avrebbe forse costretto molti altri piloti all’abbandono.
Intanto in testa si va ad installare il poleman Vincenzo Ostuni. Intenzionato a riscattare la prova opaca del Mugello, dovuta al freddo ed alla pioggia. Il quarantatreenne pugliese viene inseguito prima da Russo, poi da Di Marco infine da Torrisi ma la sua marcia è molto sicura; stampa il giro più veloce in 1’42”6, migliorando la prestazione delle qualificazioni, e accumula un vantaggio di oltre 4 secondi che, ben segnalato dal muretto dei box, gli consente di gestire la situazione.
Alle spalle di Ostuni si scatena una spettacolare bagarre che, oltre a Torrisi e Di Marco, vede coinvolto anche Massimo Gamba (Honda); più distanziati Giorgio Antonucci (Yamaha), il già citato Russo e Matteo Porretta (Honda) che termineranno nell’ordine.
Di un’autentica “gara nella gara” si rendono protagonisti anche i piloti dell’Avanzata che si danno battaglia in un fazzoletto che li vede tutti raggruppati; alla fine sarà Yuri Certini (Honda), ottimo 8° assoluto, a precedere, nell’ordine, Munerato (Yamaha), Fornari (Kawasaki) e Gallucci (Yamaha).
Ostuni si impone con oltre 5 secondi di vantaggio su Torrisi mentre terzo è l’abruzzese Di Marco, alla prima stagione (ed al primo podio) negli Amatori, ad oltre 7 secondi. Il quarantenne manutentore meccanico racconta che il “click” indispensabile per sistemare l’assetto della sua Yamaha è stato trovato proprio in extremis, prima del via, esprime grande soddisfazione ma si ripromette di fare ancora meglio in gara 2. Il trentunenne catanese Torrisi, proveniente da giornate tribolate, ammette un po’ di stanchezza e spiega che sono stati un paio di errori ad avergli fatto perdere terreno rispetto al battistrada; per la domenica si ripromette di partire subito con un ritmo più elevato ma il suo team manager D’Ettorre, già campione Amatori, lo rassicura, attribuendo giusto valore a questo secondo posto. Infine Ostuni, che ringrazia il nuovo team e parla di una situazione tenuta sempre piuttosto agevolmente sotto controllo, anche dopo un’imbarcata che lo ha indotto ad un passo meno veloce.
600 Avanzata/Pro – Gara 2
Vincenzo Ostuni completa la rimonta in classifica generale della classe 600 Pro e grazie alla doppietta di Vallelunga passa decisamente a condurre nella generale, riscattando a pieno la delusione del Mugello. La tappa romana del Trofeo Italiano Amatori ha dato un bello scossone anche alla classe Avanzata, rimescolando notevolmente le carte con almeno cinque piloti racchiusi in pochi punti e quindi la lotta per il titolo si fa sempre più avvincente.
La gara come è noto comprende piloti di due diverse categorie con quelli della Pro che monopolizzano la parte alta della classifica, situazione che puntualmente si è verificata anche in questa circostanza.
Già al momento dello schieramento in griglia si nota una casella vuota nelle primissime posizioni, è quella riservata al quarto tempo che avrebbe dovuto occupare Domenico Di Marco (Yamaha) che invece partirà dalla pit lane, navigherà sempre nelle ultime posizioni prima di ritirarsi definitivamente a due giri dalla fine, chiudendo una giornata molto diversa da quella del sabato quando era giunto terzo assoluto.
Scatto perfetto al via di tutta la prima fila, formata dal poleman Ostuni, Torrisi e Corsini, rispettivamente secondo e terzo crono in qualifica.
Si chiude il primo passaggio e il pilota pugliese è già al comando con in scia Torrisi, Russo e Corsini, gli altri sono già attardati con il romano Matteo Porretta a guidare il gruppo degli inseguitori.
Al terzo giro i primi quattro sono sempre racchiusi nello spazio di un secondo e mezzo e incrementano il vantaggio sugli altri, poi Ostuni rompe gli indugi e comincia ad allungare sul resto del gruppo di testa, mentre dietro il divario tra i primi quattro e gli altri aumenta rapidamente.
Corsini, dopo aver tallonato la wild card Russo per una intera tornata, lo affronta decisamente e si prende l’ideale podio e poco dopo ha la meglio anche su Torrisi, insiste nella sua azione ma prende troppi rischi e infatti all’ingresso della curva “Roma” va lungo e manda alle ortiche quanto fatto di buono.
La gara vede sempre saldamente in testa Ostuni ma dietro rinviene forte Porretta alla sua seconda gara nel trofeo dopo l’esordio del sabato. Il laziale dopo aver superato Russo attacca decisamente anche Antonucci andando a prendere il terzo posto.
Non rimane altro che attendere la bandiera a scacchi che saluta la seconda vittoria consecutiva di Ostuni davanti a Torrisi e Porretta, seguono Antonucci, Russo e Cerullo, che risulta il migliore della classe Avanzata e quindi coglie il massimo punteggio che gli fa fare un bel salto in classifica generale. Dietro il napoletano di Villaricca chiudono altri due piloti della classe Avanzata Gallucci e il vincitore di gara uno Certini che quindi completano il podio della categoria, dove quarto arriva Munerato e quinto Zappon.
1000 Base, gara A
E’ un monologo di Giuseppe Marsella (Ducati) la gara A della 1000 Base; il quarantunenne finanziere di Gaeta conduce dal primo all’ultimo giro, confermando le intenzioni “bellicose” espresse sul podio del Mugello, e, alla pole position, fa seguire il giro più veloce in 1’44”3, di due decimi più basso delle qualificazioni. Per Marsella la lotta per il titolo non è dunque affatto decisa anche perché la prova del dominatore incontrastato dei primi due round, il siciliano Santo Isgrò (Yamaha), dura meno di un giro. I problemi per il pilota di Barcellona Pozzo di Gotto sono iniziati nelle qualificazioni quando un guasto meccanico ha innescato delle fiamme che hanno praticamente distrutto la sua YZF-R1; trovata un’altra moto e ottenuta la qualificazione, in prima fila con pochissimi giri, Isgrò si è reso subito conto, già nello schieramento, che qualcosa non andasse. E infatti dopo aver percorso poche decine di metri è stato abbandonato dalla frizione e costretto ad un inevitabile abbandono. Il siciliano, che resta comunque in testa alla generale, ha dato appuntamento a tutti al Mugello.
Tornando a Marsella, va detto che ha avuto il merito di aver subito spinto forte, sfruttando anche la maggiore freschezza fisica. Così ha messo qualche secondo tra sé e il gruppetto degli inseguitori, guidato inizialmente dalla wild card Luca Pelabasto (BMW), ma penalizzato di 20” per partenza anticipata, poi da Clindo Mizzoni (Honda) e infine di nuovo da Pelabasto. La sanzione ha fatto poi scendere il pilota laziale al 9° posto e quindi sul secondo gradino del podio è salito Thomas Stringara (BMW), autore di un’efficacissima rimonta, meritevole di “averci creduto”. Insieme a Marsella, è proprio il trentottenne romagnolo – primo della Over 30 – l’uomo di classifica che trae maggior giovamento dallo stop di Isgrò.
Una notazione di merito infine, per Dino Dal Piaz (BMW), 5° assoluto, trentino di 44 anni, e Massimiliano De Caterini (BMW), 13° assoluto, laziale cinquantacinquenne, non tanto per il pur buon risultato ma essere risultati due “fedelissimi” delle formule amatoriali ideate ed organizzate da Daniele Alessandrini, a cui partecipano ininterrottamente dal 2010. Dal Piaz, operaio e coltivatore di mele, si è tra l’altro presentato in griglia accompagnato solo dalla moglie, senza termocoperte e senza neanche il cavalletto, il che rende ancora più “eroico” il suo quinto posto.
1000 Avanzata
Una gara attenta e un pizzico di fortuna (che serve sempre), hanno dato una vittoria peraltro meritata a Alessandro De Momi (BMW) nella classe 1000 Avanzata. Il pilota di Bassano del Grappa, partito dalla prima fila con il secondo crono, non è stato rapido allo spegnersi del semaforo e ha perso qualche posizione, ma poi nei primi giri ha avuto il merito di riprendersi e installarsi immediatamente a ridosso del battistrada Christian Lauretti (BMW); così, quando il primo ha accusato problemi al motore costringendolo al ritiro, De Momi ha preso in mano le redini della gara dando subito uno scossone con il giro veloce e da quel momento in poi, almeno per il primo posto, la corsa è andata in archivio.
Allo start è stato il poleman Lauretti il più reattivo prendendo subito in mano la corsa, con Gionata Fabbri (Kawasaki) che dalla terza fila si è portato alle spalle del battistrada e poi a seguire la wild card Danilo Antonio Aveta (Yamaha), il già citato De Momi e Pietro Sartori (Kawasaki) a chiudere la top five. In quest’ordine il gruppetto ha chiuso il primo passaggio, immediatamente dietro il leader del campionato Tiziano Mattioli (BMW), quindi Mauro Benigni (Honda), l’altra wild card Enrico Botondi (BMW), caduto poco dopo metà gara, quando ancora era nei primi dieci e altri due uomini di alta classifica: Gabriele Rossi e Manlio Scaglione, entrambi su Yamaha.
La prima metà gara trascorre senza particolari note di rilievo, con il gruppo dei migliori che, pur scambiandosi qualche posizione, non stravolge l’ordine della classifica; ma come riferiranno i piloti che inseguivano il battistrada Lauretti, sin dall’inizio la sua moto emetteva uno strano fumo dallo scarico che con i giri è andato ad aumentare sino a costringere lo sfortunato centauro romano al ritiro, in quella che fino a quel momento era una delle sue gare più belle.
A questo punto De Momi che poco prima aveva superato Aveta, si trova inaspettatamente in testa e come detto decide immediatamente di dare una svolta alla corsa, realizza subito un giro record e prende margine sui rivali. Aveta per un paio di giri proverà a recuperare, ma il ritmo imposto dal battistrada non diminuisce e il suo vantaggio aumenterà sino a raggiungere gli otto secondi allo sventolare della bandiera a scacchi.
Sartori, sapendo che Aveta non prende punti ai fini del campionato in quanto wild card, rallenta per evitare inutili rischi, ma non si accorge del grande ritorno di Daniele Caggiano (BMW) che partito indietro (e dopo aver perso altre posizioni nelle prime fasi della gara), è protagonista nel finale di un gran recupero sino ad arrivare a lottare per il terzo gradino del podio con Sartori.
I due fanno un ultimo giro al cardiopalma, ma alla fine Sartori chiuderà tutte le porte e per un solo decimo mantiene il podio. Quinto chiude Rossi poi ancora più attardato un gruppetto comprendente Franchi, Corsetti, Benigni, Mattioli e Scaglione, quest’ultimi due rispettivamente primo e secondo prima di questo round e che certamente sono incappati in una giornata no.
Al contrario per De Momi la vittoria vale anche la conquista della vetta del campionato, così come un bel passo avanti lo fa anche Sartori, che dopo il secondo posto di Misano e il forfait del Mugello, una scelta causata delle critiche condizioni meteo, torna nuovamente sul podio e fa un bel balzo nella classifica generale.
1000 Pro
Girare in 40” e 7 a Vallelunga vuol dire andare veramente forte. Ma se questo è il giro più veloce di una gara ed a realizzarlo, nella medesima tornata, sono i due piloti in lizza per la vittoria, allora vuol dire che il livello di quella stessa gara è molto elevato ed altrettanto equilibrato. E’ successo al secondo giro della 1000 Pro, la top class del Trofeo Italiano Amatori, quando Tiziano Traini (BMW) e Matteo Bizzotto (Yamaha) si sono trovati in lotta per la prima posizione ed hanno appunto stampato all’unisono questo rispettabilissimo crono. Il quarantasettenne marchigiano Traini partiva dalla pole position, ottenuta con un eccellente 1’40”2, e Bizzotto, vincitore di due delle tre gare fin qui disputate, si è messo subito nella sua scia. Il duello è stato ravvicinatissimo e vibrante, poi il trentaseienne outsider di Bassano del Grappa ha decisamente rotto gli indugi è passato a condurre ed ha messo tra sé e Traini quel lieve margine che si si è rivelato decisivo all’arrivo. Altro grande protagonista della gara, Fabio Gaspari, compagno di team e di marca di Traini, che ha mantenuto costantemente la terza posizione, riprendendosi quel ruolo di primo nel campionato che le prime due prove avevano visto un po’ appannarsi. Quarto l’altro uomo di punta della 1000 Pro, Alessandro Rossi (Yamaha), fin dalle prove poco soddisfatto delle proprie prestazioni e dunque meno brillante del solito ma comunque concreto.
Bizzotto ha detto di aver atteso il caldo, convinto di poter, in questa condizione, insidiare meglio Traini, ha ammesso che all’inizio l’avversario andava veramente forte ed ha quindi dovuto attendere un suo calo per attaccarlo in un punto già individuato. A sua volta Traini ha raccontato di aver accusato il caldo ed ha riconosciuto il valore (ma anche la più verde età) dell’avversario. Gaspari si era riproposto di confermare il passo fatto segnare nelle prove e di non farsi distanziare dai primi due: gli obiettivi sono stati raggiunti, insieme ad aver preceduto Rossi.
Ufficio Stampa
9 giugno 2019
Rif.: Diego Mancuso, 347 7593717 – Celso Pallassini, 328 8326609