๐๐๐ง๐ข๐๐ฅ๐ ๐๐ฅ๐๐ฌ๐ฌ๐๐ง๐๐ซ๐ข๐ง๐ข, ideatore e organizzatore del Trofeo Italiano Amatori, interviene sugli incidenti, purtroppo mortali, verificatisi nelle ultime tre stagioni, con una serie di considerazioni personali e di suggerimenti per poter migliorare la situazione.
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A. Gli autodromi di Misano o del Mugello sono pericolosi?
No, sono tra gli autodromi piรน sicuri al mondo, senza parlare del fatto che hanno dei centri medici di eccellenza; questi autodromi (come anche alcuni altri impianti nazionali) sono un fiore allโocchiello del nostro motorsport.
B. Lโorganizzazione della Federazione Motociclistica Italiana รจ carente sulla sicurezza?
No, รจ la migliore del mondo! Possiamo discutere sui prezzi, ma non sul tema della sicurezza.
C. Le moto potenti sono un problema per la sicurezza?
No, basta considerare gli incidenti che si sono verificati negli ultimi anni nella categoria 300, in cui i ragazzi abbandonano ogni forma di luciditร , purtroppo con esiti anche mortali. Le moto potenti possono non essere sfruttate completamente da chi non รจ sufficientemente allenato o non ha esperienza (ma non รจ il caso dei nostri piloti della RR Cup e della classe 1000 Avanzata). Inoltre, se analizziamo tutti e 5 gli incidenti degli ultimi 3 anni, nessuno di questi รจ dovuto al fatto che le moto fossero troppo potenti ma si sono verificati tutti in situazioni di mancato o limitato rispetto delle regole.
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D. Le griglie piene sono il problema?
No. Per fare un esempio Fabrizio Giraudo, perito a Misano il 16 aprile, era schierato in griglia in ventitreesima posizione su 26 partenti, quindi in una griglia non piena, eppure qualcuno lo ha involontariamente investito, sebbene avesse dietro di sรฉ solo altri 3 piloti.
E. Diminuire il numero degli pneumatici utilizzabili o imporre determinate mescole, aumenterebbe la sicurezza?
No. Se parliamo di sicurezza, รจ bene che ogni pilota sia libero di scegliere la mescola della gomma che preferisce e di cambiarla quante volte vuole. Se invece parliamo di economicitร delle competizioni nazionali amatoriali, si puรฒ pensare ad una griglia mono-mescola e/o di concedere ai piloti di utilizzare un numero molto limitato di pneumatici; faccio un esempio: massimo 4 penumatici per qualifiche e gara e solo gare singole. Detto ciรฒ, perchรฉ realizzare un solo format? Per accontentare chi ha budget limitati e scontentare gli altri? In ogni caso potremmo pensare di creare due format che accontentino tutti, senza imporre nulla a nessuno.
Tutto ciรฒ premesso, ho una grande tristezza dentro per gli incidenti ed i decessi accaduti negli ultimi 3 anni. Organizzo il trofeo da 19 anni e per i primi 16 anni non abbiamo mai avuto questi problemi, mai un decesso, eppure abbiamo avuto anche 240 piloti in un anno nel nostro trofeo, con 6 griglie di partenza (6 volte tanto quelli di un trofeo in salute con 40 piloti); purtroppo negli ultimi tre anni, sebbene il format del trofeo, i circuiti, gli pneumatici etc siano rimasti sempre gli stessi (o quasi), abbiamo visto morire troppo spesso i piloti, ed รจ per questo che, a mio modesto parere, ci dobbiamo attivare inserendo i correttivi (alcuni da me suggeriti) che spero possano essere condivisi anche da altri promotori e dalla FMI.
๐๐ผ๐๐ฎ ๐ณ๐ฎ๐ฟ๐ฒ?
1. Tutti i piloti, per poter ottenere la licenza, dovrebbero sostenere un corso teorico “๐ถ๐ป ๐ฝ๐ฟ๐ฒ๐๐ฒ๐ป๐๐ฎ” (anche contenuto in 4 ore) in cui si mostrino i video degli incidenti verificatisi in gara, dovuti al mancato rispetto delle regole, e le loro conseguenze. Faccio un esempio classico: sei in griglia di partenza e ti si spegne la moto? Anzichรฉ stare lรฌ a provare ad accenderla, devi alzare in alto entrambe le braccia ed agitarle! Alcuni piloti non lo fanno e allora durante il corso dobbiamo mostrare loro un incidente realmente accaduto, che possa procurare davvero impressione e far capire cosa succede se non si segue questa regola.
I corsi รจ bene che si effettuino durante l’inverno e comunque non nei giorni di gara, quando il pilota รจ concentrato solo sulla competizione e non presta attenzione nรฉ al direttore di gara nรฉ al briefing.
Comprendo che i corsi sul territorio nazionale non siano facili da organizzare ma noi operatori del settore dobbiamo spingere affinchรฉ sia possibile farli svolgere.
2. Altro punto secondo me centrale: devono essere inasprite le punizioni per chi non rispetta le regole; non parlo di multe economiche, ma di sanzioni che vadano a colpire il pilota sul suo risultato finale di gara. Cerco di spiegarmi meglio con degli esempi:
โข non rispetti le bandiere gialle e non rallenti? 30 secondi di penalitร a fine gara e nuova stesura della classifica
โข percorri a 100 km/h la corsia dei box? 40 secondi di penalitร a fine gara e nuova stesura della classifica
โข durante le prove di qualifica entri in pista tagliando la corsia ed andando dalla parte opposta? Scatta la squalifica, non disputi la gara
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3. Riterrei inoltre opportuno che fosse istituita una licenza a punti che preveda un โpercorsoโ lungo il quale la licenza stessa possa essere sospesa per periodi piรน o meno lungo, a seconda della gravitร delle violazioni.
4. Occorrerebbe inoltre introdurre nel paddock dei controlli anti-doping a campione, perchรฉ chi รจ dopato o drogato, รจ pericoloso per sรฉ e per gli altri. Questo รจ un argomento-tabรน, di cui nessuno vuole parlare, ma il fenomeno รจ presente nel nostro ambiente che non รจ altro che lo specchio della nostra societร .
5. Infine dobbiamo cercare di cambiare la moderna cultura motociclistica, che impone il raggiungimento del risultato a tutti i costi, la conquista della coppa a tutti i costi, e riaffermare quella del motociclismo sportivo degli anni โ70-โ90, dove la cosa piรน importante era migliorarsi, misurarsi con se stessi, rispettare i propri avversari, cenare insieme a loro la sera e, infine, cercare di vincere.
Va riaffermato il valore sano del motociclismo e non quello del risultato ad ogni costo.
Tutti i piloti o quasi tutti chiedono che si faccia qualche cosa, ma pochissimi di loro si mettono in discussione, pochissimi di loro hanno analizzato gli incidenti degli ultimi tre anni, pochissimi di loro hanno detto “spesso โ o quasi sempre โ รจ stata colpa nostra”.
Noi operatori dobbiamo impegnarci per cercare di migliorare le mentalitร dei piloti ed aiutarli a migliorarsi come sportivi; รจ questa la nostra sfida piรน importante.
Daniele Alessandrini