Un bel week end di sole, con temperature mai troppo elevate e clima asciutto, ha fatto da cornice, al Misano World Circuit, al secondo round del Trofeo Italiano Amatori edizione 2018.
Alla manifestazione hanno partecipato 210 piloti, numero che conferma il gradimento che riscuote tra i non-professionisti l’unico campionato nazionale espressamente concepito per loro.
Ben nove le gare per gli Amatori disputate nell’arco del fine settimana visto che la 600 Base e la 1000 Base, quest’ultima suddivisa nei gruppi A e B, hanno disputato il doppio round.
A causa della doppia esposizione della bandiera rossa, per olio in pista, durante la prova della 600 Pro-Avanzata, questa categoria si è disputata sulla distanza di 7 giri – invece dei canonici 10 – con procedura di quick restart e le restanti tre del programma (ovvero gara 2 della 600 Base, 1000 Base gruppo A e 1000 Base gruppo B) su 8 giri con quick start.
RISULTATI E CLASSIFICHE
Nella 600 Base si sono registrate le affermazioni di Mirko Zappon (Honda) e di Mauro Cocchi (Yamaha); in testa alla classifica rimane però Nicola Crestanini (Yamaha), già vittorioso al Mugello e due volte terzo a Misano.
Nella 600 Avanzata – Pro vittoria assoluta di Daniele Zinni (Yamaha) che si conferma leader nella generale, a punteggio pieno. Nella stessa gara concede il bis anche Christian Fortunati (Honda), 8° assoluto al traguardo ma primo nel proprio raggruppamento, che guida dunque con 500 punti la 600 Avanzata.
Nella 1000 Base gruppo A Massimo Dovesi (Ducati) ha siglato un’entusiasmante doppietta e passa al comando della classifica di campionato. Nella 1000 Base gruppo B affermazioni per Andrea Modena (Aprilia) e per la wild card Gianluca Labianca (Kawasaki).
Nella 1000 Avanzata la vittoria è andata a Gionata Fabbri (Kawasaki) ma, grazie al suo secondo posto, Roberto Bernardi (BMW) si installa al vertice della generale. Infine, nella 1000 Pro, la top class del Trofeo Italiano Amatori, si è registrato il successo di Alessandro Rossi (Yamaha) che conquista così la testa della classifica.
IL RACCONTO DELLE GARE
Come detto, nella gara 1 della 600 Base ha svettato Zappon che ha preceduto di meno di tre decimi Cocchi e con un margine superiore ai nove secondi Crestanini che ha avuto a sua volta ragione di Davide De Patre (Triumph) per soli 89 millesimi. Il ventiseienne operario di Porto Viro (RO), portacolori del team Villani Racing – VR 49 di Bologna, ha così riscattato la gara del Mugello in cui, come poi a Misano, aveva conquistato la pole position ma era scivolato, anche lui vittima dell’incredibile “fango” creatosi in pista.
La gara è stata interrotta con bandiera rossa dopo un giro, a causa di un incidente per fortuna senza gravi conseguenze, e si è disputata sulla distanza ridotta di otto tornate. Come già al primo via, Zappon, che vanta trascorsi giovanili nel motocross, è stato prontissimo ed ha mantenuto costantemente la testa davanti a Cocchi; ma tra i due c’è stata battaglia “vera” visto che l’inseguitore ha costantemente tenuto il distacco entro limiti bassissimi e fino all’ultimo ha tentato di piazzare la zampata decisiva. Anche alle spalle dei primi due, che hanno progressivamente distanziato tutto il gruppo, c’è stata grande bagarre, con spettacolo di altissimo livello. Dal confronto ravvicinato sono emersi, nell’ordine il vincitore del Mugello Crestanini, De Patre e, più attardati, la wild card Davide Giostra (Kawasaki), un altro dei delusi del Mugello, e Francesco De Franco (Kawasaki), che invece in Toscana era salito sul secondo gradino del podio.
Alla prima vittoria della vita con una moto stradale, Zappon, che ha anche firmato il giro più veloce in 1’46”1, ha ammesso di aver vissuto una sensazione sconosciuta quando si è reso conto che Cocchi avrebbe potuto attaccarlo: “non mi ero mai trovato a difendere sull’asfalto la prima posizione” ha dichiarato candidamente sul podio ed ha poi esternato la propria passione per la pista di Misano. Da parte sua il trentenne magazziniere reggiano, costretto al ritiro al Mugello da un problema tecnico, ha mostrato grande soddisfazione per il risultato ed ha riconosciuto di aver guidato sempre al limite e di averci provato fino alla fine. Per il quarantatreenne imprenditore veronese Crestanini, al quarto anno di corse, primo con gli Amatori, la gara è stata durissima e bellissima per il duello fino all’ultima curva con De Patre.
Prime due posizioni invertite in gara 2 della 600 Base, disputata, come accennato sopra, su 8 giri con quick start per recuperare il tempo perduto nella prima parte del programma pomeridiano della domenica. A vincere è stato infatti il sempre sorridente Cocchi, spinto all’entusiasmo anche dal gran tifo del suo team, il Black Racing di Cuneo, che ha preceduto Zappon e il determinatissimo Crestanini; quarta la wild card Giostra, tutti con distacchi molto contenuti. La gara ha infatti replicato sia il livello tecnico sia lo spettacolo offerto dal round del sabato come dimostrano i tempi sul giro (il migliore, di Cocchi, in 1’45”5, migliore anche della pole di Zappon) e le distanze tra i primi quattro, andate addirittura accorciandosi verso la fine. Il veneto Zappon è partito al comando ed ha guadagnato subito un vantaggio di un secondo su Cocchi inseguito a pochi decimi da Crestanini e Giostra. Poi il non ancora trentenne ceramista emiliano ha cominciato a ridurre il suo distacco e dal sesto giro è passato a condurre; Zappon ha tentato di reagire ma poi si è accontentato del risultato mentre Crestanini teneva a bada Giostra e la wild card Loris Lafarciola (Yamaha) chiudeva quinto davanti a De Franco, con oltre 12” di svantaggio. “Cocchi mi aveva promesso che avrebbe lottato più di ieri (sabato, n.d.r.), è stato di parola” ha detto Zappon. “Oggi andava più forte, ci siamo confrontati soprattutto alle Rio e alla Variante del Parco, non ho nulla da rimproverarmi”. Cocchi ha confermato di aver fatto la differenza nel terzo settore “e – ha aggiunto – a differenza di ieri ero, in generale, più vicino a Mirko, c’ho potuto provare”. Molto soddisfatto Crestanini: “nella seconda metà della gara sono riuscito a tornare sui primi due, ho provato anche ad agganciarli, non è stato possibile, ma sono veramente contento”.
Per ben due volte la gara della 600 Avanzata – Pro è stata fermata fin dalle primissime battute con la bandiera rossa. Per fortuna il bollettino medico parla di conseguenze molto contenute per i piloti anche perché ad indurre allo stop la direzione gara, affidata al sempre attento Raffaele De Fabritiis, è stato purtroppo l’olio perso dalle moto che ha imbrattato l’asfalto e richiesto interventi di pulizia. Prova ridotta dunque a sette giri con due tornate di riscaldamento e quick restart. Il ventinovenne commerciante abruzzese Daniele Zinni (Yamaha) non si è fatto comunque impressionare, ha mantenuto sempre alta la concentrazione e si è imposto nettamente, bissando il risultato del Mugello. Dopo l’hole shot del toscano Daniele Bongi (Kawasaki), vecchia conoscenza del trofeo ma presente come wild card, Zinni ha preso il comando delle operazioni ed è andato via in progressione, incrementando costantemente il proprio vantaggio sugli inseguitori. Alle sue spalle il confronto è stato spettacolare e ad altissima tensione visto che ha coinvolto fino all’ultimo metro ben cinque piloti. E’ successo infatti che Bongi, inizialmente secondo in solitario, abbia progressivamente ceduto per un calo fisico dovuto alla mancanza di allenamento (è reduce da un infortunio); così su di lui sono rientrati Mattia Scagliarini (Kawasaki), Francesco Varanese (Ducati), Marco D’Ettorre (Honda) e ed Emanuele Viglieno (Honda). Questi cinque piloti si sono giocati i due gradini disponibili del podio ed alla fine a svettare sono stati il senese Varanese, assecondato da una Ducati veramente velocissima (“peccato per la cattiva partenza, la frizione cominciava un po’ a soffrire, ormai il primo se n’era andato, mi sono accontentato”, ha detto), ed il diciannovenne bolognese Scagliarini, universitario in Giappone, dove studia quella lingua orientale, assente da più di un anno a Misano e consapevole della necessità di saltare qualche prova, come è stato costretto a fare al Mugello, per i concomitanti impegni di studio. Il romano D’Ettorre, campione 2016 della 600 Avanzata e alla ricerca della competitività della sua nuova Honda, moto originale ancora non dotata di tutti i componenti da gara, ha chiuso quarto davanti a Viglieno e a Bongi. Sul podio Zinni ha scaricato la tensione dovuta alle tre partenze: “così diventa tutto più difficile, abbiamo girato piano a causa della presenza del filler”. Suo comunque il giro più veloce in 1’43”0 a fronte dell’1’42”6 con cui aveva conquistato la pole. “Finalmente quest’anno ho trovato gli sponsor – ha raccontato l’abruzzese – e mi sono potuto iscrivere al trofeo”. Nel raggruppamento della 600 Avanzata brillante prova di Christian Fortunati (Honda), ottavo assoluto e primo di categoria, davanti a Yuri Certini (Honda), decimo, e a Giulio Scagliarini (Kawasaki), tredicesimo.
Grandi sorrisi sul podio di gara 1 della 1000 Base gruppo A. E d’altra parte hanno avuto buoni motivi per gioire i primi tre dell’ordine d’arrivo Dovesi, Stefano Verona (Suzuki) e Vittorio Carminati (Ducati). Per il quarantaseienne manager bolognese, al primo anno di corse ed alla prima gara intera della vita, la vittoria ha voluto dire l’atteso riscatto del Mugello dove era anche lui scivolato dopo aver fatto segnare il terzo tempo in prova. Il quarantaduenne reggiano Verona, nella vita di tutti i giorni commesso, ha invece conquistato il podio con una Suzuki del Team Braghi praticamente di serie, nuova “da vetrina”, facendo probabilmente valere le sue doti di resistenza fisica, derivanti dall’attività di ultramaratoneta. Carminati, imprenditore bergamasco di 54 anni, ha definito la sua gara “da urlo”: terzo in griglia di partenza, sedicesimo durante il primo giro, di nuovo terzo sotto la bandiera a scacchi, grazie ad una strepitosa rimonta.
Sono stati però come minimo altri due gli ulteriori protagonisti di questa gara e cioè Antonino Reitano (Yamaha), che ha condotto la corsa per i primi sei giri, poi ha perso alcune posizioni ed infine è uscito di scena, e la wild card Marco Fiorini (Yamaha), inseguitore di Dovesi fino al penultimo giro, quando ha fatto segnare anche la tornata più veloce in 1’43”7. “Sono caduto all’ultimo giro – ha raccontato con grande correttezza Fiorini – all’ingresso delle Rio, dopo che ero riuscito a mettere le mie ruote davanti a quelle di Dovesi; ma obiettivamente ero stanco”. Gara senza storia anche per il poleman Alexander Di Loreto (Yamaha), a causa del contatto con un avversario.
Hanno invece animato la lotta per le prime posizioni anche la wild card Giorgio Durante (Kawasaki), “bruciato” sul filo di lana da Carminati per appena 66 millesimi, e Gian Piero Mura (Yamaha).
Dovesi ha festeggiato con i familiari, giunti da Bologna per sostenerlo, ed ha raccontato di aver sempre sognato di poter correre in moto: “è bellissimo poterlo fare anche a 46 anni!”. Verona ha ammesso di aver nutrito un po’ di timore prima del via ma di essere stato rinfrancato dall’ottima partenza. Carminati ha spiegato che, oltre a non essere partito benissimo, si è trovato ingolfato nel gruppo dopo aver pelato il gas al Curvone, nel primo giro, per evitare altri piloti.
Il bolognese Dovesi ha concesso il bis in gara 2 della 1000 Base gruppo A scegliendo però una strategia completamente diversa. Dopo aver saggiato le qualità degli avversari, ha infatti optato per la fuga solitaria da metà corsa e la strategia si è rivelata vincente. Nelle prime battute il pilota della Ducati precedeva di pochi decimi Fiorini poi ha incrementato il ritmo (suo, alla sesta tornata, il giro più veloce in 1’42”9) ed ha concluso con poco più di 4 secondi vantaggio su Di Loreto, giunto a spinta sui nuovi eleganti tappetini del parc fermé del Trofeo Italiano Amatori ma contentissimo dopo la delusione di sabato, e con 8 su Fiorini. Altro protagonista della parte centrale della gara ancora Verona, secondo fino al penultimo giro e poi costretto all’abbandono. Dovesi ha potuto festeggiare la seconda vittoria ma anche la leadership in campionato con i parenti e gli amici provenienti da Bologna. Il trentaquattrenne abruzzese Di Loreto, titolare di ambulatori odontoiatrici, ha raccontato di essere partito male (era sesto al primo giro) e di pagare ancora un po’ di inesperienza, essendo stata quella di Misano la sua quarta uscita in pista. Fiorini ha giudicato positivamente il suo terzo posto (“oggi sono rimasto più lucido, il mio obiettivo era il podio, l’ho centrato”) mentre Francesco Bernoni (Yamaha), sesto assoluto e terzo degli iscritti al trofeo, ha sottolineato la sua rimonta del sabato, da 19° durante il primo giro a 7°, a cui ha fatto seguire la domenica un risultato meno sofferto.
Il gruppo B della 1000 Base è sceso due volte in pista nella giornata di domenica, in apertura e in chiusura di programma. La mattina la vittoria è andata ad Andrea Modena (Aprilia) che ha preceduto la wild card Raffaele Infante (Kawasaki), partito dalla pole position con il tempo di 1’47”5, e Antonio Schiavone (BMW). Proprio il trentatreenne idraulico imolese Infante ha condotto per 8 giri poi ha dovuto alzare bandiera bianca a causa della perdita di sensibilità ad avambracci e mani: “il 5 giugno mi sottoporrò all’intervento per risolvere la sindrome compartimentale e finirà questo problema che mi assilla” ha detto. Il quarantenne impiegato milanese Modena ha inseguito fin dal via Infante, ha commesso un errore alla Quercia che gli ha fatto perdere terreno, lo ha recuperato e sempre alla Quercia ha completato il suo recupero sul battistrada. Ottimo il suo giro più veloce in 1’45”6, di quasi due secondi migliore della pole di Infante, replicato in gara 2. Ingegnere petrolchimico di 45 anni, siciliano trapiantato a Milano ma sempre in viaggio per il mondo per il suo lavoro, Schiavone ha ammesso di essere stato intimorito dalla rimonta di Gianluca Labianca (Kawasaki), poi quarto, ma ha detto di aver tenuto duro per conservare la posizione sul podio.
In serata è stato proprio la wild card Labianca a fare sua la gara precedendo Daniele De Angelis (BMW) e Modena, tornato a gustare il podio, sia pure su un gradino più basso. Labianca, meccanico moto milanese di 39 anni, ha condotto per tutti e otto i giri: “stamattina ero partito male, stavolta è andato tutto bene”. Altra wild card il ventiseienne romano De Angelis, al primo ano di corse, caduto il sabato nelle prove, dolorante al braccio in gara 1, più tonico nella seconda corsa, grazie ad un po’ di riposo in più, che – nonostante l’adrenalina dovuta ai vari contrattempi – gli ha consentito di essere più protagonista. Infine Modena ha detto di aver pagato la cattiva partenza: “ero 11° al primo giro, posso essere anche soddisfatto del podio, se non altro perché mi sono divertito a fare un po’ di sorpassi”.
Fabbri – Bernardi – Rossi: questo il tris di piloti che ha monopolizzato il secondo round della classe 1000 Avanzata. Pole position per il quarantottenne di Gradara (dunque di casa a Misano) Roberto Bernardi (BMW) e ordine d’arrivo come indicato sopra, con i tre racchiusi in soli due secondi e mezzo. Decisamente più distanziati gli inseguitori con la wild card Andrea Taglialatela (Yamaha), partito dalla prima fila ma quarto sotto la bandiera a scacchi a oltre dieci secondi, davanti a Manuel De Vecchi (Kawasaki) e Diego Carlenzoli (Suzuki).
Bernardi, già protagonista al Mugello, è partito bene proprio davanti al napoletano Taglialatela ed ha condotto per metà gara, sempre più incalzato da Gionata Fabbri (Kawasaki); alla sesta tornata il cambio al vertice mentre Rossi, al giro precedente, aveva rilevato la posizione di Taglialatela e si era installato in terza piazza, cominciando subito a guadagnare sul resto del gruppo.
Nella seconda parte della corsa Fabbri ha guadagnato su Bernardi mentre Gabriele Rossi ha fatto segnare il giro più veloce in 1’42”6. E’ rimasto purtroppo a bocca asciutta Armando Iannuzzo (BMW), trionfatore al Mugello alla non più tenera età di 62 anni ma costretto al ritiro a Misano. Ventisettenne artigiano di Serra dei Conti (AN), Fabbri ha detto di non aver mollato e di aver sempre reagito a qualche piccolo errore di guida; “il mio punto forte, a Misano, è il Curvone ed è proprio lì, all’esterno, che ho avuto la meglio su Bernardi”. A sua volta il pilota di casa ha spiegato di aver avuto un problema già al secondo giro, una fuoriuscita di carburante che gli ha sporcato il cupolino e la visiera, rendendo la guida molto difficile; il nuovo leader della classifica ha comunque commentato la gara con grande serenità e sportività. Infine Rossi, quarantaquattrenne gommista di Cingoli, località nota per la sua storica pista di motocross, ha ammesso di aver impiegato troppo tempo ad aver ragione di Taglialatela e di essersi quindi visto scappare i primi due; gli è rimasta la soddisfazione del giro più veloce. In questa categoria da segnalare la brillantissima prestazione di Giampiero Scopetani, manager fiorentino di 50 anni, affetto da un’inguaribile passione per le naked, al primo anno nel Trofeo Italiano Amatori. Dopo essere partito al Mugello, la pista di casa, con il secondo tempo (1’59”4) ed aver chiuso al 10° posto, a Misano Scopetani è riuscito a migliorarsi, conquistando la 9.a posizione assoluta con la sua Aprilia Tuono senza carena.
Pole position in 1’40”15, giro più veloce in 1’40”13, almeno i primi tre della classifica finale che hanno migliorato il proprio best lap al Misano World Circuit. Sta nei numeri un’analisi sintetica della 1000 Pro che si conferma categoria di altissimo livello e che certifica ancora una volta l’eccellenza della monogomma del trofeo, la Metzeler Racetec RR.
Ha vinto Alessandro Rossi (Yamaha), marchigiano, 39 anni, artigiano e ottimo cuoco, per quest’ultima qualità conteso dalle hospitality (come riferisce radiobox), che ha siglato appunto il giro più veloce in prova e poi quello in gara, migliorando la proprie precedenti prestazioni sulla stessa pista. Come lui sono riusciti a fare anche gli altri due marchigiani che hanno completato il podio, Tiziano Traini (BMW), campione uscente della categoria, e Fabrizio Fiorucci (Ducati), inatteso a questi livelli dopo un anno di stop e dopo aver anche saltato la prima prova del Mugello.
Traini è partito molto bene ma Rossi non si è “addormentato” e già nel corso del primo giro ha preso la testa per non mollarla più, fino alla bandiera a scacchi. Il pesarese, più volte campione nelle formule organizzate da Daniele Alessandrini, ha anzi badato a tenere sempre a debita distanza l’avversario, del quale conosce le qualità. A sua volta Fiorucci già dal secondo giro si è impossessato della terza posizione, sopravanzando Fabio Gaspari (BMW), compagno di Traini nel team Sisma Racing, e non l’ha più mollata fino al traguardo. Alle spalle dei primi tre c’è stata una spettacolarissima bagarre che è arrivata a coinvolgere ben sei piloti. Alla fine l’ha spuntata Pietro Pagnoncelli (Yamaha) che ha preceduto, nell’ordine, Gaspari, Luca Tenconi (BMW), Mauro Boccadoro (BMW), Yuri Vacondio (Kawasaki) e Libero Cirotto (BMW). Una caduta ha messo fuori gioco Thomas Gibertoni (BMW), in grande evidenza fino alla quarta tornata, mentre anche il vincitore del primo round, Dimitri Tempesti (Bimota), è tornato a casa con il carniere vuoto.
“E’ stata dura – ha ammesso Rossi – anche perché ho cominciato ad accusare un po’ di indolenzimento alle braccia e intanto dovevo controllare Traini. Solo alla fine, quando mi sono sentito più tranquillo, ho leggermente alzato il ritmo. Ma nei primi giri i tempi erano quelli della pole, mai girato così forte a Misano!”.
“Sono soddisfattissimo dei risultato e dei tempi che ho fatto registrare” ha detto Traini, quarantaseienne di Ascoli. Ho marciato con un passo costante, oggi Rossi era imprendibile, ho gestito la posizione: avevo bisogno di fare classifica dopo lo zero del Mugello”.
“Al primo giro ho avvertito un’improvvisa mancanza di aderenza al posteriore e ho quindi perso qualcosa dai primi” ha raccontato Fiorucci. “Ma avendo fatto solo due test in un anno possono essere più che contento, avendo anche girato su tempi mai raggiunti prima. Non ce l’avrai fatta comunque a stare con Rossi e Traini, è stata una bella gara, ora conto di essere sempre presente fino alla fine del campionato”.
Prossimo appuntamento con il Trofeo Italiano Amatori il 9 e 10 giugno a Vallelunga.